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Teatro

Mariangela D’Abbraccio, straordinaria Filumena

In scena l’opera di Eduardo De Filippo, per la regia di Liliana Cavani con le interpretazioni magistrali di Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses

di Tiziana Paladini

Filumena

Filumena Marturano è tra le opere di Eduardo più conosciute e rappresentate e, probabilmente, anche una delle più difficili da interpretare: non solo per l’intensità del personaggio ma anche per i grandi nomi che nel tempo ne hanno vestito i panni.

In scena nei teatri di tutta Italia, i tre atti di Eduardo vengono proposti in un atto unico firmato da Liliana Cavani, al suo debutto con la regia del teatro di prosa. La Cavani conferma le sue grandi qualità di regista che, con la scelta dell’atto unico, regala agli spettatori uno spettacolo che offre il privilegio di spiare i cambi di scena nella penombra, ad opera degli stessi attori, ma propone al contempo una lettura estremamente fedele al testo eduardiano, rispettandone la struttura originale.

Liliana Cavani è riuscita, valorizzando al massimo le straordinarie qualità attoriali dei protagonisti, a offrire due ore di spettacolo puro, emozionante, esaltante.

Nel ruolo di Filumena Marturano, Mariangela D’Abbraccio si conferma una delle più capaci signore del teatro italiano (e napoletano): aveva debuttato nella compagnia di Luca De Filippo diretta da Eduardo, con Ditegli sempre di sì e, nella compagnia di Valeria Moriconi, per la regia di Egisto Marcucci, proprio in Filumena Marturano, interpretando il personaggio di Diana, la “giovane fiamma di Soriano”.

Mariangela D’Abbraccio dà prova di straordinarie qualità recitative con una interpretazione magistrale e appassionata che culmina nei celeberrimi monologhi* in cui tocca livelli eccelsi: le emozioni che la D’Abbraccio trasmette al pubblico in quei momenti – forse i più emozionanti della rappresentazione – tolgono il fiato, commuovendo fino alle lacrime, ed eguagliano le straordinarie interpreti del personaggio eduardiano che l’hanno preceduta: da Titina De Filippo a Lina Sastri, a Regina Bianchi e Pupella Maggio, e ancora Valeria Moriconi, Isa Danieli, Mariangela Melato, Sofia Loren.

Mariangela D’Abbraccio riesce nel difficile compito di rendere al massimo tutti i sentimenti intensissimi del suo personaggio: la rabbia, la passione, l’amore, la determinazione, l’orgoglio.

Accanto a lei, Geppy Gleijeses si conferma grande interprete delle commedie di Eduardo con il quale esordì ne Il figlio di Pulcinella nel lontano 1974: il suo Domenico Soriano regala al pubblico emozioni forti e contrastanti, presentando un personaggio che, attraverso una vera e propria metamorfosi, passa dalla rabbia – a volte strafottente – e dal rancore alla commozione e all’emozione di sentirsi padre.

Ottime le prove di Nunzia Schiano nel ruolo di Rosalia Solimene (protagonista di non pochi passaggi divertenti, a volte esilaranti) e di Domenico Mignemi, nei panni di Alfredo Amoroso. Molto bravi anche i tre giovani attori che interpretano i figli di Filumena: Agostino Pannone, Gregorio De Paola ed Eduardo Scarpetta.

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*Il monologo della “Madonna delle Rose” e quello rivolto all’avvocato Nocella e ai figli.

[Photo: web]

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