ST/LL di Shiro Takatani è un’opera monumentale per concetto, realizzazione e importanza, uno dei pezzi pregiati di questa edizione del Napoli Teatro Festival Italia. Il grande videoartista e regista giapponese, già fondatore nel 1984 del collettivo Dumb Type di Kyoto, continua un lavoro di sperimentazione e di ricerca che lo ha già portato a mostre come Camera lucida, che partiva da suggestioni di Roland Barthes, o a performance come Chrome.
In ST/LL, sua ultima fatica, datata 2015, Takatani ragiona sul tempo e la sua relazione con il visibile, rendendo possibile la visione del tempo, attraverso la declinazione dei vari significati che la parola inglese “still” può avere (silenzioso, immobile, ancora). ST/LL è insieme riflessione sul senso del tempo e contemplazione della sua visione. E il termine riflessione non è usato a caso, se si considera il palco, letteralmente sommerso d’acqua, su cui si muovo gli attori e che si espande, fluttua, ma soprattutto riflette le luci i modo ogni volta diverso da un semplice pavimento lucido.
Tutto è perfettamente costruito e realizzato. Tutto è preciso nei movimenti degli attori su un palcoscenico coperto d’acqua, della macchina da presa che indaga i loro movimenti, delle luci che sono disegnate da Yukiko Yoshimoto in modo tale che agiscano specificamente sulla visione e sulla corteccia cerebrale dello spettatore, delle musiche di Ryuichi Sakamoto (suo collaboratore abituale dai tempi di Life), Marihiko Hara e Takuya Minam. La sensazione è unica, formidabile, sbalorditiva e funerea allo stesso tempo, un poema visivo fatto di esplosioni di luci e di suoni e momenti di buio e di calma.
[Photo: napoliteatrofestival.it]