Lazio-Napoli lunedì sera è la partita di questa settimana, ma la tentazione di entrare nelle polemiche strumentali tirate fuori da un’orda di opinionisti e giornalisti di vario genere per il gusto di far caciara sul Napoli era molto forte, ma ho pensato che la mia opinione a riguardo non avrebbe interessato più di tanti i lettori e allora meglio limitarsi a parlare di campo.
Il Napoli chiuderà la 14° giornata con il posticipo all’Olimpico contro la Lazio, una partita delicata per il valore dell’avversario e per gli ultimi risultati degli azzurri che non devono perdere ulteriore terreno né su Juve e Roma, né tanto meno su Inter e Fiorentina. Per Benitez si tratta di un match che ha meno opzioni di formazione del solito, infatti mancando Hamsik potrà confermare Pandev (sfruttando magari anche una motivazione extra per i suoi trascorsi laziali) oppure schierare Dzemaili in posizione centrale dietro Higuain. In fase d’attacco non cambia molto dal punto di vista degli schemi, mentre dal punto di vista dei movimenti lo svizzero potrebbe dimostrarsi più utile nelle situazioni di contropiede avendo più gamba del compagno macedone. In fase passiva invece, con Pandev si resterebbe sul 4-4-2, mentre con Dzemaili si scalerebbe verso un 4-5-1, dipenderà quindi anche da che tipo di gara vorrà impostare Benitez rispetto alla squadra di Petkovic.
Sugli esterni offensivi dovrebbe esserci nuovamente ballottaggio tra Callejon, Mertens e Insigne, con quest’ultimo forse favorito per una delle due maglie da titolare visto il suo positivo impatto in Germania. Naturalmente a centrocampo invece tornerà Inler che si andrà a sistemare accanto Behrami per contrastare Ledesma ed Hernanes che dovrebbero muoversi sulle stesse zolle di campo. Il pacchetto difensivo potrebbe prevedere invece l’esordio di Reveillere al posto di uno tra Maggio e Armero, forse con il colombiano reduce da 4 gare in due settimane (tra nazionale e club) a tirare il fiato, mentre al centro della difesa ballottaggio tra Britos e Fernandez.
La Lazio non vive un momento di grande brillantezza ma viene comunque dalla vittoria esterna in Europa League, tuttavia ha evidenziato non poche difficoltà in questa prima fase di campionato, sia nella capacità di andare a rete sia per quanto concerne gli equilibri difensivi. Non è però un avversario da sottovalutare alla luce del valore di molti suoi elementi, dal portiere Marchetti, a Ledesma, Klose, Hernanes e ai giovani Perea, Felipe Anderson, Onazi. Una squadra piuttosto esperta e desiderosa di riscattarsi contro un avversario di rango come il Napoli.
Agli azzurri il compito di tornare al successo in un periodo in cui la squadra sta raccogliendo meno di quanto le prestazioni (pur non eccellenti) meriterebbero, ma Benitez è allenatore troppo esperto per cadere nella trappola dell’ansia da prestazione e il suo progetto tecnico è ancora agli inizi. Si può dire, facendo un parallelo agricolo, che lo spagnolo sta ancora seminando e nonostante ciò la squadra ha in classifica più punti della scorsa stagione ed è ancora in corsa per la qualificazione in Champions a dispetto di un girone dove alla vigilia era candidata a finire ultima. Non c’è quindi da lasciarsi prendere dal pessimismo, c’è solo da lavorare duramente e ora: parola al campo.
[Foto: sscnapoli.it]