Era il 3 Luglio del 1985 quando i cinema degli Stati Uniti proiettarono per la prima volta il film Back to the future (Ritorno al futuro), e la conferenza di presentazione di Rafa Benitez ieri ha trasmesso in un certo senso la medesima sensazione di salto in avanti nel tempo. Per la sua strategia comunicativa, per la chiarezza delle idee e la sicurezza dimostrata nel dominare la stampa (dribblando con ironia le domande più piccate sul suo passato interista) e manifestando un feeling con l’ambiente partenopeo che oggettivamente era difficile aspettarsi così presto da un manager straniero.
Ma evidentemente Benitez è sbarcato a Napoli preparato e consapevole che questo “è più di un club”, comprendendo da subito che il Napoli calcio rappresenta per i napoletani quasi un affetto familiare, viscerale, una passione che travalica ogni ostacolo. L’esordio è quasi cinematografico, affermando che ora che è sbarcato alle pendici del Vesuvio deve cambiare il suo nome da Rafa a Rafè, come qualcuno per strada l’ha già chiamato.
Rispetto al suo predecessore Mazzarri (per altro elogiato per il lavoro svolto e i risultati ottenuti) si tratta di passare dalla notte al giorno, da un clima di cupa contrapposizione con la stampa e con l’ambiente, ad un clima solare, caldo e aperto che molto si addice al mood partenopeo. Probabilmente questa differenza deriva da questioni caratteriali, ma anche dalla differenza tra un tecnico orgoglioso dei propri risultati (ottimi, ma spesso venduti come successi veri e propri) e uno che invece ha dalla sua parte una bacheca ricca di trofei nazionali e internazionali e che va a mettersi al lavoro consapevole e sicuro dei propri mezzi: “Allenerò una squadra forte con voglia di crescere e vincere. La mia idea è giocare un bel calcio e raggiungere i risultati con organizzazione ed equilibrio”.
Altro tema della conferenza è stato il futuro di Cavani: il neotecnico ha spiegato di aver parlato con il bomber di Salto, ma che in questo momento è impegnato in Confederations Cup e concentrato su quello; in ogni caso, ha spiegato che ci avrebbe riparlato dopo. Ha sottolineato come si tratti di un grande giocatore e che sia normale che nel mondo si parli di lui, ma che per ora siano tutti felici di averlo nel Napoli.
De Laurentiis ha usato toni distensivi (rispetto a quelli polemici di alcuni striscioni apparsi in città, polemici per l’ambivalenza dei messaggi di Cavani nelle tante interviste sudamericane): “Con Cavani c’è un ottimo rapporto, io penso che i giornali non abbiano rappresentato in maniera precisa le sue parole. Edinson non potrebbe mai disconoscere l’importanza di un club come il Real Madrid, ma è anche vero che Napoli per lui è stato un palcoscenico che l’ha proiettato ovunque. E’ chiaro che se una società di livello assoluto dovesse interessarsi a lui, credo sia umano che lui possa esserne interessato. Ma Cavani sa anche che ha un contratto con il Napoli, quindi avrà certamente la capacità di essere un ambasciatore educato di se stesso. Io credo che Cavani sappia cosa rappresenta per Napoli, perché qui è e sarà per sempre una prima donna. Non so se in altre squadre possa esserlo come a Napoli. Napoli per Cavani è una culla di serenità per esprimersi in serenità. Lui è un uomo intelligente e tutte queste considerazioni le farà e poi deciderà“.
Dal punto di vista tecnico, Benitez ha spiegato che non ci sono preclusioni di partenza su uomini e modulo, ritiene di avere a disposizione una rosa di giocatori intelligenti e duttili che possono adattarsi a diversi sistemi. E poi sul mercato “Con il Presidente stiamo studiando e lavorando su tutti i dettagli, sappiamo di avere una squadra forte e cercheremo di migliorarci ancora. Non è importante la nazionalità dei nuovi acquisti, la cosa che mi interessa è che abbiano motivazioni per sposare in pieno il nostro progetto. Non prometto nulla, ma posso dire che farò il massimo per questa squadra e che la nostra idea sia di darci un programma triennale per arrivare a grandi traguardi. Nel calcio può succedere di tutto, ma bisogna lavorare quotidianamente al cento per cento. Certamente non avremo paura di nessuno“.
E’ stato confermato che De Sanctis partirà ancora da titolare nella prossima stagione, ma al contempo non è stato smentito che la società prenderà un secondo per completare il reparto e creare competizione nel ruolo (dal Brasile danno per fatto l’arrivo di Rafael, portiere classe ’90 del Santos, per una cifra tra i 5 e i 6 milioni di euro). Anche la trattativa per l’esterno offensivo belga Mertens del PSV è stata confermata in corso, anche se il giocatore dovrebbe arrivare oggi a Napoli per sostenere le visite mediche e firmare il contratto con il Napoli.
Benitez ha anche annunciato la composizione del suo staff, al suo fianco come vice-allenatore avrà Fabio Pecchia (a lungo protagonista con la maglia azzurra negli anni ’90), e poi Francisco de Miguel Moreno come Responsabile dei preparatori atletici e accanto a lui il confermato Corrado Saccone. A occuparsi dei portieri sarà Vicente Javier Valero Berchili, lo staff medico rimane invariato con il dott. Alfonso de Nicola a capo del settore, e i collaboratori dott. Enrico d’Andrea e dott. Raffaele Canonico. Benitez ha anche annunciato due ulteriori collaboratori, l’analista di campo Antonio Gómez Pérez e l’osservatore Pedro Jiménez Campos.
[Foto articolo: sito ufficiale SSC Napoli]