Enrico Caria è decisamente un eclettico: disegnatore satirico, scrittore (“Bandidos”, “L’uomo che cambiava idea”), regista e sceneggiatore di commedie nere e satiriche più o meno riuscite (“17 ovvero: l’incredibile e triste storia del cinico Rudy Caino”, “Carogne – Ciro and me”) del “pulp” napoletano “Blek-Giek”, del documentario “Vedi Napoli e poi muori”; sulla scia di quest’ultimo titolo ha realizzato il suo lavoro più recente, il mockumentary (per i profani: un finto documentario”) “L’era Legale. L’imprevedibile ascesa di Nicolino Amore a sindaco di Napoli”, uscito ora in dvd Flamingo Video, € 9,90) e presentato alla Feltrinelli – Libri e Musica di Napoli lo scorso venerdì 8 giugno, alla presenza del regista e del protagonista Patrizio Rispo (Photo©Michela Iaccarino), noto ai più per il suo ruolo nella storica fiction “napoletana” targata Rai “Un posto al sole”.
Il film comincia con un sogno: nel 2020 Napoli è la città più pulita del mondo, i tempi della crisi della “monnezza” sono lontani, e la criminalità è stata indebolita grazie all’abolizione del proibizionismo sugli stupefacenti: artefice di questa ascesa è Nicolino Amore (vezzeggiativo affettuoso che richiama alla memoria un vero virtuoso sindaco di Napoli, Nicola Amore, l’uomo dell’ottocentesco “Risanamento”) un uomo apparentemente “senza qualità”, un novello “Candide” all’inizio senza arte né parte ma che, grazie al buon senso, l’intelligenza ed una serie di fortunate occorrenze, diventa il simbolo della vera “rinascita” della Capitale del Sud.
Caria dimostra di padroneggiare il genere, mescolando autentici materiali di repertorio (i disordini legati allo scandalo Rifiuti) con elementi di fiction, inventandosi una storia per il suo Nicolino (un ottimo Patrizio Rispo) che, partito da disordini familiari, un padre alcolizzato (interpretato da una figura storica del teatro partenopeo, Franco Gargìa), carcere, neomelodici, giunge, sull’onda dell’entusiasmo popolare e cavalcando la sfiducia collettiva nella “vecchia” politica, sulla poltrona di primo cittadino di una delle metropoli più difficili del mondo; altri materiali “ricostruiti” irrobustiscono il tessuto finzionale del film (blog di imbonitori telematici, tribune elettorali televisive, interviste con opinionisti reali come Carlo Lucarelli, Renzo Arbore, Isabella Rossellini (il film è coprodotto dalla Rossellini Film del fratello Renzo), Marcelle Padovani, perfino una visita di Amore alla Casa Bianca), per un’opera che mette sul tappeto, sotto la veste della satira e della trovata esilarante, un tema (come l’antiproibizionismo per combattere le mafie) al centro dell’attuale dibattito sociale e politico e che, peraltro, trova numerosi fautori (come numerosi detrattori). Nel cast del film (impeccabile il riversamento su dvd, ma è il minimo per un lavoro tanto recente; extra: il commento audio del regista e di Rispo) anche Cristina Donadio, nel ruolo della donna di camorra che dà un’imprevedibile “mano” a Nicolino.
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