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Cinema, Spettacolo

Il gatto con gli stivali

Presentato in anteprima nazionale durante la ventiquattresima edizione delle Giornate Professionali di Cinema, lo scorso novembre a Sorrento, e già nelle sale dal 16 dicembre, Il gatto con gli stivali è un brillante melting pot favolistico che sta superando di gran lunga il cinepanettone e l’action movie di Sherlock Holmes  al bottegino. Tutto l’occidente può trovarci almeno un elemento della sua infanzia. Forse non sapevate che il seducente fuorilegge Gatto Con Gli Stivali della saga di Shrek è nato a San Ricardo e farebbe di tutto pur di ripagare il debito di gratitudine che ha verso la sua città. E di fatti farà di tutto pur di salvare San Ricardo. Inutile dirlo, Banderas, che doppia il protagonista sia in inglese che in italiano, è semplicemente irresistibile. Il plot è funzionante e grazie ad un superbo 3D in meno di dieci minuti anche i genitori più annoiati cominciano a sorridere.  Prodotto dai maghi dell’animazione Dreamworks, lontanissimo dalla fiaba di Perrault, con una regia che ci fa notare quanto abbia amato Sergio Leone, Chris Miller ci racconta questa romantica storia d’avventura, con coraggio, ricca di spunti morali. Tutto comincia dall’inizio, com’è giusto che sia in una favola, con l’infanzia di Gatto. La sua amicizia con Humty Dumpy, un uovo sfigato ma ambizioso, cominciata da cuccioli in orfanatrofio e interrotta per divergenze morali durante l’adolescenza, sarà al centro della loro avventura alla ricerca dei fagioli magici, in compagnia di un’amabile Kitty zampe di velluto, una gattina randagia, ladra perfetta e complice di Humpty. Imperdibile la scena del duello di ballo…

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