Va detto che erano in palio per voi due golosi biglietti per la data degli Afterhours alla Casa della Musica di venerdì 15 marzo 2013. Ve li offriva Wasabee Live, agenzia di organizzazione eventi e booking già ideatrice di rassegne come La Bella Stagione – Summer Music Fest a Torre Annunziata, che nel 2012 ha dato da suonare, tra gli altri, ad Oratio e Gnut, e La Guerra Fredda, inverno 2012, che ha visto esibirsi sul palcoOnda Sonora di Angri band quali Lo Stato Sociale ed Amour Fou.
E fareste bene a cercare quelli di Wasabee Live in Facebook (www.facebook.com/wasabee.live), perchè l’idea era carina, almeno per quanti come me permangono saldamente aggrappati alle proprie velleità letterarie: infatti, prendendo spunto dall’intenso testo di Ritorno a casa, ottava traccia da Quello che non c’è (Mescal, 2002), i ragazzi di Wasabee vi chiedevano di buttare giù il vostro ricordo magico e nostalgico di un luogo (fisico e no) dell’infanzia, ma attenzione, perché doveva trattarsi, sulla falsariga delle liriche del divino Manuel, d’un ritorno, una riconsiderazione che passa per gli occhi del se presente; gli scritti ritenuti più meritevoli ad insindacabile giudizio di quelli di Wasabee riceveranno i due biglietti per il concerto degli Afterhours alla Casa della Musica, dove troveremo il team creativo di Wasabee impegnato in diverse iniziative all’interno della serata: nella hall antistante la sala concerti saranno esposte le opere dei giovani artisti Nunzio Montuori e Roberta Cerise; verrà allestito un apposito spot, in cui Serena Salerno di Wedo .Creative Lab realizzerà uno shooting fotografico legato al contest Ritorno a Casa; infine, prima e dopo il concerto dj Fran curerà la selezione musicale, che spazierà dall’indie rock contemporaneo, nostrano e non, all’omaggio ai classici della new wave.
E, dopo il dovere, il piacere. Mancano dagli spazi della Casa della Musica dal 2008, anno del tour de I milanesi ammazzano il sabato (ma hanno fatto l’Acciaieria Sonora con un altro splendido concerto estivo, nel luglio di due anni fa); hanno appena lanciato, dal loro sito ufficiale, il clip che racconta la nona traccia del controverso Padania (Germi/Artists First, 2012), il brano Spreca una vita; il video, per la regia di Graziano Staino, è interpretato da Tommaso Taddei e Guido Rinaldi e girato all’interno del Teatro Rossi Aperto (ex teatro Ernesto Rossi) di Pisa, spazio che si innesta, come il Coppola di Catania, il Garibaldi di Palermo, il Valle di Roma, entro quella rete di spazi rianimati dalla stessa gente di palcoscenico e da essa restituiti alla cittadinanza, al quale aggiungiamo volentieri posti come l’Angelo Mai di Roma, luogo del cuore per Manuel Agnelli e soci, per il quale gli Afterhours hanno tenuto un concerto anti-sgombero, sottoscrizione 8 euro, lo scorso 21 ottobre 2012, andato naturalmente esaurito in poche ore. L’altra notizia è che questo club tour sfocerà in un tour estivo il quale culminerà con la partecipazione degli Afterhours al prossimo Sziget Festival (Budapest, dal 5 al 13 agosto): la band di Padania è in programma con nomi come Blur, Skunk Anansie, Editors, Bad Religion, Tame Impala.
Ed infine il Club Tour, partito dall’Estragon di Bologna lo scorso 2 marzo, che porta a Napoli un concerto occupato in massima parte dalle sonorità scarne e dalle liriche controverse di Padania, album che ha cominciato a girare in estiva e che, ne sono convinti i nostri, troverà nei club la dimensione ideale; ma che non trascurerà l’excursus attraverso i grandi classici di una carriera che va per le nozze d’argento. Numerosi i premi per Padania, dalla Targa Tenco come “Album dell’Anno” al Premio della Critica di Musica & Dischi, dal Premio P.I.M.I. come “Gruppo dell’anno” alla Targa Indie Music Like, a conferma del valore di un’operazione che sembra essere stata concepita come seconda e lirica tappa del percorso di riflessione sull’italianità musicale e politica, iniziato con Il Paese è reale, della band lombarda dal suono che è da sempre splendida sintesi di echi noise e post-grunge dai primi Nineties col meglio dell’italica autorialità.
Gli Afterhours portano dunque finalmente a Napoli l’album dal titolo che non ci è piaciuto e dal messaggio che alla fine abbiamo capito, anche grazie ai flemmatici ma instancabili chiarimenti di Manuel sopra l’idea di un luogo dell’anima, luogo di illusioni di progresso e frenetica disumanizzazione, che sembra fare leva, evidente benchè non dichiarata, sul ritratto di una “milanesità” sempre più faticosamente lanciata all’inseguimento degli obbiettivi e del life-style delle grandi metropoli europee. La formazione ambrosiana recupera, disco e live, Xabier Iriondo, che era uscito dal gruppo subito dopo Non è per sempre, al quale si affiancano Rodrigo D’Erasmo al violino; Roberto Dell’Era, reduce dal brillante esordio come solista con Colonna sonora originale (MArteLabel, 2011), al basso; Giorgio Ciccarelli, il secondo autore più prolifico della band dopo Manuel, alla seconda chitarra, e Giorgio Prette alla batteria.
A domani sera, dunque, e sempre rock on!
AFTERHOURS @ CASA DELLA MUSICA
ven, 15 Marzo – Napoli
INIZIO CONCERTO ORE 22.30
Biglietto 15€