Bruce Springsteen live in piazza del Plebiscito, Napoli, giovedì 23 maggio 2013. Suona ancora come fantascienza, ma in realtà siamo in pieno countdown: giovedì, nella piazza che è già un cantiere, oltre gli “orsogril”, le alte transenne che la recinteranno, più di ventimila persone si riverseranno, e è facile scommettere in considerevole anticipo sul tassativo orario d’inizio fissato per le 20.00, per lo show di Bruce, non meno di tre ore di live e scaletta misteriosa fino e alla fine, come da consuetudine. Ad Oslo lo scorso 29 aprile il primo live europeo di questo Wrecking Ball World Tour, rigorosamente in compagnia della E-street Band, che nel frattempo ha recuperato il chitarrista Little Steven Van Zandt, assente dalle precedenti date australiane, che ha simpaticamente aperto la fase elettrica del concerto sul palco norvegese intonando da solo My kind of town di Frank Sinatra, dopo un miniset acustico di Springsteen solo, nell’ambito del quale ha trovato posto l’ intensa esecuzione di All that heaven will allow, che http://www.backstreets.com/ ci ricorda non essere più stata suonata dal Devils & Dust Tour del 2005.
Nel frattempo Bruce Springsteen ha trovato il tempo di impegnarsi a sostegno della Claddagh Fund, ente benefico diretto dal bassista della band celtic-punk dei Dropkick Murphys, Ken Casey, che fornisce assistenza alle vittime e ai relativi familiari coinvolti nel sanguinoso attacco dello scorso 15 aprile durante la maratona di Boston, costato la vita a tre persone e nel quale sono rimasti feriti – in modo anche molto grave – altri 264 tra sportivi e spettatori. Coi Dropkick Murphys, di Quincy, Boston, Bruce Springsteen di Long Branch New Jersey suona per le ferite della capitale intellettuale della East Coast, registrando una nuova versione di Rose tattoo – terza traccia della loro prova in studio più recente, Signed and sealed in blood – che insieme alle versioni acustiche degli stessi Murphys Jimmy Collins’s wake e Don’t tear us apart compone un EP già disponibile su iTunes.
E se Springsteen non smette di identificarsi e di cantare l’identità della sponda est degli USA, le coste campane non smettono di rivendicare, col favore del rocker americano, le sue remote origini, di lui che nasce da mamma Zerilli, figlia di quell’Antonio che fondò lo storico bar Zerilli (Zirilli per anglofonia) nella piazza centrale di Vico Equense (ora bar del Sole), ed acquisto delle proprietà a Moiano, colline vicane, dove pare che Springsteen facesse ancora segretissime incursioni fintanto che le zie materne erano in vita. Dunque Napoli è tanto più in fibrillazione per il “suo” Bruce, e partorisce perle di viralità come l’improbabile e gustosissima scaletta in dialetto napoletano, direttamente dalla pagina fb “Bruce Springsteen di nuovo a Napoli”; la “scalinatella” partenopea suonerebbe cosi:
1. ‘E térre màlaménte (Badlands)
2. Verimmece è fatt’nuòst (We take care of our own)
3. Vott’a palla e scàss tutt’cos (Wreckin ball)
4. Fòr’ à via (Out in the street)
5. Stong tutt’ n’ fucat (I’m on fire)
6. Munaciell ‘e notte (Spirit in the night)
7. A città mija è fràceta (My city of ruins)
8. Nun fà ò pallista (Be true)
9. Faticann ‘ngopp a Tangenziale (Working on the highway)
10. Puòs ‘e sord zuzzù! (Pay me my money down)
11. Anem’ e chitammuort (Souls of the departed)
12. Me cecass ll’uocchie (I wish I were blind)
13. Cià Mammà, cià Papà (Indipendence day)
14. Comm mo daje (Crush on you)
15. Il guardio (State trooper)
16. Marì, ‘a cchiù bell r’ò riòn (Mary queen of Arkansas)
17. Stong int’ ò patapat ‘e ll’acqua (Lost in the flood)
18. Me sto facenn ‘omm (Growin’ up)
19. Quann fernesce e chiovere? (Who’ll stop the rain)
20. Stò pop’t ‘nterr (I’m going down)
21. Cumm’è bell à stagiòn (Girls in ther summer clothes)
22. Omm e merd (Nothing man)
23. E còrz aumm aumm (Racing in the street)
24. Ce n’amma sule fuje! (Born to run)
25. Radio kiss-kiss Napoli (Radio Nowhere)
26. Nun te vutà arrèt (Don’t look back)
27. Allùcca e abbàll (Twist & Shout)
28. Na semman ‘e pànic (7 nights to rock)
Venendo all’hardware organizzativo, sappiamo che il pit, la super-area sottopalco riservata a 2500 irriducibili, sarà anche a Napoli, ma l’accesso non sarà regolato da una lottery delle matrici dei biglietti venduti, come spesso accade, ma dal semplice ordine d’arrivo; e se è già vero che i membri del Pink Cadillac Music, fan club ufficiale, arriveranno fino e a tre giorni prima per non perdere il meritato posto nel pit, è ancora più vero che i pinkers napoletani non disdegneranno di accamparsi fuori la piazza per non perdere la chance, tanto è vero che Paola Jappelli, coordinatrice del Pink Cadillac Music fan club, prospetta che il comune possa predisporre “un’area dove il pubblico possa eventualmente accamparsi in maniera ordinata, magari nella zona di Cavalli di Bronzo, tra il teatro San Carlo e il Maschio Angioino”. Intanto qui http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/21688 il dispositivo di traffico, con divieti e limitazioni, messo a punto da Comune di Napoli, mentre http://www.pinkcadillacmusic.it/ propone una splendida guida alla città, per pinkers e gitanti springsteeniani dell’ultimo giorno, auspicabilmente attratti dagli oltre cinquemila biglietti ancora in vendita, dato il mancato sold out che ha sorpreso i più, e primo tra tutti il CEO di Barley Arts, l’agenzia milanese che organizza da sempre il tratto italiano dei tour di Bruce Springsteen, Claudio Trotta, che in un post Facebook di qualche giorno fa ricorda l’unicità dell’evento: “questa sarà la prima ed ultima volta che sarà possibile sentire e vedere Bruce conla E Street Band suonare nel sud Italia in una delle più straordinarie piazze del mondo”; ed ancora: “questo sarà il primo concerto open air in Europa del 2013 e sarà il concerto che si svolgerà più a sud d’Europa in tutto il tour”.
Nel frattempo,la E-street senza Little Steven Van Zandt e lo stesso Boss, atterrata a Capodichino lo scorso venerdì 17 maggio e di stanza all’hotel Vesuvio, s’è già goduta il primo week end napoletano, mentre Bruce Springsteen e la moglie Patti Scialfa sono attesi proprio per oggi, poiché hanno prima fatto tappa a Wiesbaden per seguire la performance da cavallerizza della figlia Jessica, impegnata nel concorso internazionale “Wiesbaden Pfingstturnier”, alla settantasettesima edizione quest’anno. Nel frattempo, l’artista pastoraio di san Gregorio Armeno Giuseppe Ferrigno ha già consegnato ai rappresentanti del Pink Cadillac il ritratto di rito del Boss: la statuetta, in ceramica ed alta30 centimetri, ritrae il Boss con tanto di Telecaster in spalla e talloncino del fan club di Elvis sul bavero sinistro del chiodo, a ricordare la venerazione di Springsteen per The King.
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