C’è una categoria di vittime in continuo aumento. Secondo plurime statistiche la violenza sulle donne crea più danni degli incidenti stradali. Il guasto evidente di una società sbandata di fronte alla modernità: ne è segno lampante il peggiorare delle cose direttamente proporzionale al progresso tecnologico. A pagarne i danni sono soprattutto donne tra il 15 e i 45 anni. Solo a Napoli tra il 2009 e il 2011 sono centinaia i casi denunciati. Appunto, sono solo quelli denunciati e riconosciuti in fase ospedaliera come violenza di genere. Sappiamo bene che in una città come la nostra le cifre ufficiali sono fin troppo relative.
Nel tentativo di offrire sostegno a quelle donne che nel silenzio vedono consumarsi la propria tragedia, spesso domestica e famigliare, e nella speranza di incoraggiarle è stato inaugurato al pronto soccorso del Loreto Mare, qualche giorno fa uno sportello rosa anti-violenza sulle donne, perfettamente incorniciato in questo “Marzodonna 2012” (iniziativa del comune tesa a valorizzare le donne per la rinascita di Napoli).
Indispensabile e improrogabile necessità in questa fetta di città, come ovunque. Lo sportello aiuterà le donne che hanno subito e subiscono abusi di ogni genere, e fornirà assistenza medica e legale. Oltre ad un sostanziale e primario sostegno emotivo. Lo sportello anti-violenza accoglierà tutte quelle donne che, arrivate al triage del Loreto Mare, verranno riconosciute dal pronto soccorso come come vittime di violenza. All’occorrenza è prevista la collaborazione con il pronto soccorso pediatrico, perché bisogna tenere presente, che spesso le donne in questione sono ancora bambine quando non sono mamme di minori a loro volta bisognosi di assistenza.
L’assessore regionale alle Pari Opportunità, Giovanna Del Giudice ha dichiarato che lo sportello è “una tappa fondamentale”. L’apertura di questo sportello anti-violenza sulle donne è in realtà la seconda tappa di un percorso virtuoso: il primo passo è stato lo sportello del San Paolo e a questi passi dovrebbero seguirne altri: “Ma non ci fermeremo qui: ne apriremo presto un altro al San Giovanni Bosco e poi apriremo una casa famiglia in un bene confiscato alla camorra a Castellammare di Stabia per ospitare proprio le donne vittime di violenza” prosegue l’assessore.
Ed è fondamentale ed indicativo che alla base dell’ideazione e dell’attuazione di questo progetto ci siano proprio delle donne: oltre l’assessore Giovanna Del Giudice, le consigliere provinciali Caterina Pace per l’Idv, Patrizia Sannino per l’Udc e Serena Albano per il Pdl, per citarne alcune. Senza trascurare il Consiglio Regionale e la psicologa consulente per il Loreto Mare Anna Accetta ed Elvira Reale, dirigente dell’Unità operativa psicologia clinica dell’Asl Napoli 1.
© Photo Pepe Russo / Make up Andrea Borgia