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Una serata a Teatro con Teatro Cerca Casa.

Il Teatro Cerca Casa ha aperto la stagione 2013-14 con “A fronte alta”, di e con Antonello Cossia.  Un modo diretto di incontrare attori e registi, in una formula  che coniuga teatro e cultura della convivialità.

A fronte altaOtto di sera. Casa Bonadies,  Portici. Gli ospiti ci accolgono con calore. Nel salone, almeno cinquanta sedie pieghevoli in assetto di spettacolo, tutte occupate.
Palco e scenografia? Non ci sono: questo è un appartamento.
Scelgo una sedia, scambio qualche chiacchiera, ascolto la presentazione e poi l’interruttore fa click. Lo spettacolo inizia.

E’ un monologo, “A fronte alta“, di e con Antonello Cossia (foto: ilteatrocercacasa.it) . La storia di un pugile degli anni Cinquanta, campione dei pesi leggeri. Un ragazzo di periferia dal cuore e i sogni grandi. Cossia la racconta con asciutta passione. L’intimità fisica tra l’attore e noi quasi incombe, ma lui la stempera con l’intuizione della distanza, evitando il tono conviviale e spingendo verso un’epica dell’ordinario, canzone di gesta popolari. Attraverso le sue parole riviviamo alcuni fatti salienti del dopoguerra: la guerra fredda, le campagne che diventano periferie, l’energia di ricostruzione che sale come una febbre, il desiderio di riscatto e i sogni di felicità di un’intera nazione. Su questo sfondo Agatino, il pugile, si reca alle olimpiadi e perde, appunto, a fronte alta.
Alla fine dello spettacolo, nel sudore che gli spugna il maglione, l’attore rivela: quel pugile era suo padre. Si sapeva. Ma siamo commossi ugualmente. Silenzio in sala. Anzi in salotto.
Gli spettatori sono tutti vicini. Quasi ci tocchiamo, come la sera davanti a una partita.
L’applauso è lungo. L’attore esce e poi rientra, accompagnato da Ileana Bonadies. E’ lei, insieme a Livia Colletta, ad affiancare Manlio Santanelli, nella ideazione e promozione di Teatro Cerca Casa, al suo secondo anno di Cartellone.

Dopo la performance, la prima di questa stagione, Ileana ci invita a dire la nostra. No, non il dibattito paventato da Fantozzi, ma una conversazione. Alcuni, toccati da alcune suggestioni, rievocano episodi storici. Altri fanno domande sulla messa in scena. Altri ancora tirano fuori un’esperienza personale. L’attore, Antonello Cossia, ascolta e risponde con genuino calore. Questa distanza-zero ricavata all’interno di un convivio a dimensione familiare favorisce uno scambio diretto, personale, privo di pose ideologiche. Non poco dati i tempi, in cui distanza e vicinanza mediatica ci confondono.

Poi con lieve rapidità padroni di casa e amici intimi fanno scomparire le sedie e appare un tavolo: su di esso deliziose crepes, succulenti sformati, taralli e vino. Opera della padrona di casa, Alba, e di qualche amica volenterosa. Si mangia, si beve e si continua a chiacchierare e a fare conoscenza.

In un sol colpo, ci si sente davvero a casa. Ospiti voluti e ricercati. Trionfa la pratica antica dell’accoglienza, che effonde calore e genera rapporti umani, soprattutto quando è rivolta a semplici visitatori.
Doppia fruizione, dunque: quella dello spettacolo, e del suo fluido emotivo; quella del cibo, intorno al quale si compie un secondo atto di condivisione.
Insomma, un modo personale, diretto per entrare in contatto con gli attori e il loro lavoro. Qualcosa di simile si fa nei foyer dei teatri francesi. Ma qui, in questa casa napoletana,  lo scambio si consuma con maggiore confidenzialità. Sarà per questo che la formula ha successo: la stagione passata ha raccolto più di cinquemila adesioni.
Ma a convincere è anche la scelta rigorosa di drammaturgie e attori. Infatti, recitare in una casa è una prova impegnativa – fa capire Antonello Cossia: “in assenza di scena, quinte, luci, giostrare con le pause e i tempi morti è una questione non solo di mestiere, ma di pura presenza. Un mettersi in gioco senza filtri, che lascia emergere l’essenza di un testo, ma anche di un gesto: non puoi fingere“.

Quest’anno il Cartellone del Teatro Cerca Casa prevede 12 spettacoli negli appartamenti di Napoli e della Campania, 5 “ritorni“, 3 eventi. Gli spettacoli andranno in scena in appartamenti privati e per assistervi è obbligatorio prenotare attraverso il sito ilteatrocercacasa.it. La formula del Teatro Cerca Casa, come ha spiegato Santanelli nella conferenza di apertura, è quella di una sorta di “secret theatre“, e così date e messe in scena vengono annunciate volta per volta. Prossimo appuntamento l’11 ottobre “ViaggioInDuo” a Bagnoli con Mariano Bellopede e Carmine Marigliano. Costo del biglietto: 10 euro.

Info: ilteatrocercacasa.it; pagina facebook QuartaParete

Cartellone 2013-14: “A fronte alta”, di e con Antonello Cossia; “Il vecchio e il mare” di Ernest Hemingway, con Paolo Cresta e Carlo Lomanto. “Mari” Scritto e diretto da Tino Caspanello, con Tino Caspanello e Cinzia Muscolino. “Passacantando” scritto e diretto da Vincenzo Salemme, con Antonella Cioli. “Virginia e sua zia” di Manlio Santanelli, con Tina Femiano, regia di Mario Gelardi. “Anime nude” di Angela Matassa e Gioconda Marinelli, con Laura Borrelli, regia di Fortunato Calvino. “Io la canto così”, con Antonella Morea, regia di Fabio Cocifoglia. “Microstorie” di QFC (Quella Famosa Compagnia), con Tiziano Storti, Maria Adele Attanasio, Deborah Fedrigucci, Giorgio Rosa. “Pierre e Jean” di Massimiliano Palmese, con Raffaele Ausiello e Carlo Caracciolo, regia di Rosario Sparno. “La stanza di Gemito”, scritto e diretto da Fabio Cocifoglia, con Fabio Cocifoglia. Nino, con Lalla Esposito e Mimmo Napoletano. “Una onesta lavoratrice”, di Antonella Platì con Federica Aiello, regia Nello Mascia.
“ritorni”: “Disturbi di memoria” di Manlio Santanelli, con Mario Porfito e Lello Serao, regia di Renato Carpentieri. “ViaggioinDuo” con Mariano Bellopede e Carmine Marigliano. “Naufragi” con Enzo Salomone e Rossana Valenti. “Nei bagni della vecchia stazione” con Imma Villa e Antonio Agerola, regia di Carlo Cerciello. “L’orso e La corista di Anton Checov”, con Elisabetta De Luca, Gennaro Maresca e Roberta De Pasquale, regia di Riccardo De Luca.
Inoltre, 3 eventi: T’angheria con Francesca Rondinella e Giosi Cincotti. E te dico core core con Fausta Vetere e Corrado Sfogli. Le tende di Isadora a cura di Movimento Danza – Gabriella Stazio

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