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Musica

Controfase, il nuovo disco dei Paranza Vibes e il raggamuffin di Napoli.

paranza Vibes Controfase
I  Paranza Vibes ritornano, a distanza di tre anni dall’ultimo lavoro discografico N’ata Manera, con Controfase (Warner Chappell), out  dall’11 luglio in formato fisico nei negozi di dischi e presente su ITunes e tutte le piattaforme digitali, a suo tempo preceduto dal primo estratto Agosto Ska, ballata di una estate torrida e precaria dal ritmo inconfondibile. Controfase è il quarto album della formazione campana dei Paranza Vibes, sostanzialmente composta dai reggaeman della dorsale picentina Piervito De Rosa e Matteo Citro, reduci da esperienze live come gli opening act a importanti concerti tra cui quelli dei Massive Attack, Sud Sound System eEnzo Avitabile.

I “Paranza” hanno presentato, accompagnati dai Positive Vibration Pierangelo Mugavero (chitarra), Giuseppe Grimaldi (basso), Valerio Vicinanza (batteria) la loro ultima fatica alla stampa lo scorso 14 maggio con un live full acoustic che ha esaltato la speciale sintesi tra l’impatto raggamuffin e l’italica tradizione autoriale, raccontando e suonando, tra gli altri, Reggo Tutto, omaggio solo in apparenza alla rovescia al Nuntereggae Più di “gaetaniana” memoria, Lovers, dub ancor più di velluto per via dell’assetto unplugged, entro il quale il mantra iniziale “làssete làssete” suona come il sensuale invito a restare umani e amanti nella lotta; e ancora Welcome to Italy, stringato omaggio ai temi cari a quei movimenti che si vorrebbe tacitare a suon di ddl, e Nient’è cagnat’, dolorosa ode al “tutto cambia perché nulla cambi” della terra del Vesuvio.

Gli autori della colonna sonora di Biutiful Cauntri (Nastro d’Argento 2008 come miglior documentario), per il cui suono il Times ha coniato il termine garbage sound, vanno Controfase con un album nel quale dialetto ed italiano si alternano come le tracce ed all’interno dei testi stessi, a delineare uno sguardo composito dove all’antico ruggito reggae si mescola l’occhio lucido benché incazzato dei figli, sempre all’erta, del proprio tempo: nelle liriche di Grisù & President (Piervito De Rosa e Matteo Citro), il delirio social (nel senso di network) –narcisistico di On line, il je accuse di Stress e mobbing, entro le cui liriche i Paranza ci ricordano la tragedia del lavoro mancato e violato in area salernitana; la polemica contro il nuovo star sistem di figli di, cantata in Figli d’arte, la corruzione a sistema di Taralluccio e vino, lo spassoso e festaiolo divertissement de Il dentista.

 

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