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Tony Marciano – “A gente e miez a via” ovvero “Blut-und-Boden”

Tony Marciano – A gente e miez a via ovvero Blut-und-Boden

 

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La fenomenologia delle “persone di strada” ovvero dei camorristi potrebbe, essere forse ben sintetizzata dall’espressione tedesca Blut-und-Boden ovvero terra e sangue. Da un lato quindi, l’appartenenza alla terra d’origine come costante fortissima e molto sentita come giustamente dice anche Marciano all’inizio del suo brano “Siamo nati qui per queste pietre di Napoli, dove facciamo qualsiasi cosa per vivere”, dall’altro i legami di sangue sono parte strutturale essenziale di ogni clan malavitoso.

Il tempo degli affiliati e delle loro famiglie è scandito da regolari colloqui settimanali in carcere con i propri cari detenuti, è fatto di attese, lunghissime attese che li separano dalla scandenza delle pene. Il sentimento dominante è certamenente l’ingiudicabilità, la legge dei malavitosi la conosce solo Dio che costantemente li osserva da lontano, in una dimensione protettiva come se solo Dio potesse veramente conoscere le motivazioni per cui si è divenuti malavitosi.

I pentiti rappresentano il pericolo reale, un nemico che dall’interno svela logiche e fatti che finiscono per determinare prove schiaccianti a carico degli affiliati determinandone così l’arresto.

Nulla può fermare i malavitosi che hanno il coraggio di affrontare la verità guardandola negli occhi eppure, una vena di amarezza emerge dal brano, una sorta di fiera rassegnazione all’appartenenza criminale che non vede altra via d’uscita.

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