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Massimo Troisi, il comico “filosofo” visto da Davide Certosino

La filosofia di Massimo TroisiMassimo Troisi avrebbe sicuramente sorriso sornione – com’era suo solito – del titolo, affettuosamente altisonante, di questo libro a lui dedicato, uscito per ricordare l’attore napoletano a 60 anni dalla nascita (19 febbraio 1953), La filosofia di Massimo Troisi, scritto dal giornalista e storico della filosofia Davide Certosino e edito da Tullio Pironti Editore (120 pp., € 10): avrebbe sorriso come – in vita – del primo libro a lui dedicato, quel Massimo Troisi. Il comico dei sentimenti scritto a quattro mani da Chiacchiari e Salvi («due che non scriveranno più niente in vita loro…»; «un libro che nelle migliori librerie o nelle peggiori è uguale, tanto nun se trova né là né là…» – scherzava il comico) e recentemente ristampato.

In una quindicina di agili capitoletti introdotti – a mo’ di esergo – da battute tratte dagli sketch e dai film del nostro, Certosino riassume il Troisi-pensiero sui «massimi sistemi» (Dio, religione, amore, sesso, amicizia, famiglia, politica, ecc.), sullo spettacolo e sul vivere quotidiano (intimità, quieto vivere, ecc.): un lavoro paziente condotto con scrupolo dall’autore (nomina sunt omina…), che però ha il difetto di tradursi talvolta in mere soluzioni compilative, risolvendo troppi passaggi nella trascrizione pedissequa di interi brani di monologhi o di dialoghi dai film o dagli sketch di Troisi, mancando talvolta quell’approfondimento critico che invece ci si aspetterebbe.

Il ritratto del comico che ne viene fuori è destinato a deludere gli studiosi della figura di Troisi ed in generale i suoi estimatori più intransigenti ma ha il pregio di essere una lettura notevole per tutti gli altri potenziali lettori, e non è poco se si considera che, checché ne pensi il critico teatrale Giulio Baffi nella bella prefazione al volume, la memoria di Massimo Troisi – al di fuori di Napoli – comincia a sbiadire, specie tra i giovanissimi, e questo nonostante i video dell’artista spopolino su youtube (ed anche a Napoli, molti teenager sanno dirti chi è il pur bravo Alessandro Siani e ne conoscono a memoria le battute ma cascano dal pero se gli chiedi di Troisi…). Pur non aggiungendo molto alla letteratura critica sull’artista, il volume fa riemergere con nitidezza il profilo di questo grande «napoletano moderno» – per dirla con Renzo Arbore – che con la sua arte semplice e intelligente ha saputo liberare Napoli e i napoletani da tanti pregiudizi stereotipi, che ciclicamente minacciano di distorcerne l’immagine.

Per infohttp://www.tulliopironti.it/filosofia-massimo-troisi.htm

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