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Federico il Pazzo di Patrizia Rinaldi. Narrativa per ragazzi ma con stile.

Angelo, 12 anni si trasferisce da Milano a Napoli con sua madre.  Diversità, confronto, sfide, i temi del racconto. Una scrittura curata e mai mainstream.

FEDERICOILPAZZO_WEBUn ragazzino imbranato. Un padre assente. Una mamma giovane e saggia. E infine qualcuno che strappa il ragazzino alle fauci della solitudine. Qualcosa di già sentito, certo. Ma questa storia, scritta e narrata per i ragazzi tra i 10 e i 13, ha un garbo che ne vale la lettura. Soprattutto perché il “salvatore” è un altro ragazzino lunare e solitario, Federico il Pazzo, appunto. E perché adotta il linguaggio dei giovanissimi cui è rivolta, ma non ne mima i manierismi pop. Anzi. Si tiene bene salda ad una prosa poetica ma leggera.
La differenza tra il protagonista, Angelo e il suo salvatore, Federico, è che il primo del suo disagio si cruccia. Il secondo riesce a trarne uno stile. Utilizzando la follia come un espediente per non farsi incasellare. Anche questo suona familiare. Perché no? Amletico.

Patrizia Rinaldi, l’autrice, sembra sapere che certi temi sono eterni. Che certe sfide sono cicliche. E che per tirare i ragazzi nelle storie e filosofie di vita bisogna usare una lingua bella. Insomma, leggere un testo come Federico il Pazzo può introdurre i ragazzini alla Follia senza lasciarli sprofondare nei suoi nessi convulsi.
Anzi. Questa follia puberale sembra avere un risvolto salvifico. Saggio. Che nel racconto prende a volte pieghe un po’ didascaliche: “La vita è bella e non ha voglia di essere guardata male”, ripete la madre di Angelo. Ma perché no? I ragazzini amano frasi ad effetto.
Nel corso della storia Angelo acquista voce e amici. E, naturalmente, fronteggia i bulli.
Nel cast del libro appaiono: Giusy, la ragazzina che vuole fare il meccanico, la mamma di Angelo, molto esperta in traslochi e sopravvivenza, Mimmo, uno scugnizzo amico, Capa Gialla, il bullo antagonista, e una professoressa anche lei disadattata. La melodia ricorrente di parole e cadenze napoletane serve a miscelare il tutto nella foto di gruppo finale. Composta da outsider tutto sommato sorridenti.
Si consiglia a ragazzi e ragazze taciturni. Ma anche agli altri. A quelli che nascondono il loro possente delirio dietro griffes che promettono certezze.

Patrizia Rinaldi, Federico il Pazzo, edizioni Sinnos (onlus), euro 11.00.

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