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Napolitano a Napoli fra lettere e proteste

Napolitano a NapoliL’avrete sicuramente letto sulle pagine locali dei principali quotidiani italiani. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato in vacanza a Napoli con sua moglie Clio in Villa Rosebery. Innanzitutto mi domando in prima istanza (se porsi domande è ancora legittimo) perché in tempi di austerity come questi, Napolitano – che ha casa a Napoli – dimora a villa Rosebery?

La notizia però, è un’altra. E’ che il Presidente ha scritto una lettera a Don Patriciello, il prete di Caivano che sta facendo una battaglia per il risanamento della Terra dei Fuochi, raccomandandogli di non abbassare la guardia sulla battaglia intrapresa. Il Presidente esprimeva vicinanza e rimarcava la necessità di misure urgenti a tutela del cittadini che vivono sul territorio. Cose nobilissime, per carità. Ma, contestualmente, gioverebbe ricordare una cosa al Presidente Napolitano e ai nostri lettori. Ovvero che, stando alle dichiarazioni di Massimo Scalia, tra i fondatori di Legambiente e presidente della commissione rifiuti della Camera dei Deputati dal 1997 al 2001, intervistato da Antonio Musella, già autore del testo edito da Minimum Fax Chi comanda Napoli, sulla malapolitica e sull’emergenza rifiuti, Napolitano era a conoscenza della sversamento dei rifiuti tossici. Dice Scalia: “Si trattava del segreto di Pulcinella”. Poi un passaggio importante: “Informammo tutti, gli enti locali, la stampa, i ministri interessati” tra cui anche l’allora ministro dell’Interno Giorgio Napolitano “ed anche il Presidente del Consiglio”. “Feci inserire l’area del litorale domizio e della discarica di Pianura nei siti di interesse nazionale da bonificare, più di questo cosa dovevamo fare?” (l’intervista di Musella a Scalia è reperibile a questo link http://fanpage.it/terra-dei-fuochi-massimo-scalia-giorgio-napolitano-2/#ixzz2pcHGre9J ).

Avrebbe sicuramente giovato al Presidente il dossier di 54 pagine che alcuni militanti del movimento “Stop Biocidio” hanno redatto per consegnarlo al Capo dello Stato con fonti iconografiche circa i danni enormi che l’ambiente ha subito in quasi venti anni di deturpazione territoriale nel territorio che va fra Napoli e Caserta e il quartiere di Pianura. Gente che ha visto i propri figli ammalarsi tragicamente di tumore. Gente che ha mangiato cibo inquinato, pieno di diossina”. Gente che ha visto il proprio territorio violentato.

Ci si aspetta, a questo punto, che il Presidente convochi al più presto un tavolo con i cittadini campani che hanno avuto problemi a causa del “biocidio”. E che faccia luce sul suo operato sulla questione quando era Ministro degli Interni.

Fonte foto: Il Sole 24 ore

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