di Titta Fiore**
Ho conosciuto Sandro Dionisio sul set di Diario napoletano. A trent’anni dal suo capolavoro, Le mani sulla città, Francesco Rosi era tornato a Napoli per documentare quanto fosse cambiata, dai tempi rapaci dell’assessore Nottola portato sullo schermo da Rod Steiger, la realtà metropolitana dell’antica capitale del Sud, che considerava a ragione specchio e laboratorio dei cambiamenti del Paese. Dionisio in quell’occasione gli faceva da assistente alla regia, testimoniando sul campo le doti che da docente, molto tempo dopo, in questo manuale avrebbe attribuito al ruolo: disponibilità, competenza tecnica, una buona dose di sensibilità psicologica, tanta energia. E una grande, indomabile passione per il cinema, coltivata fin da ragazzo nel buio avvolgente delle sale del suo quartiere e affinata in anni di studi che avrebbero fatto di lui un esperto e un cineasta di professione. Quei cinemini di seconda visione dove andava a rifugiarsi da frequentatore «clandestino», nei pomeriggi rapinosi del doposcuola, sono stati per il giovane Sandro una formidabile palestra di idee e una fonte di conoscenza inesauribile. Lì dentro ha riso, pianto, si è perduto nella malia dello sguardo di Lana Turner, si è fatto incantare dalle visioni filosofico-fantascientifiche di Stanley Kubrick e turbare dalla spiritualità «filamentosa» di Tarkovskij. Lì dentro ha scoperto, insomma, il fascino di un rito collettivo che continuamente si rinnova restando, tuttavia, uguale a se stesso. Ha imparato a riconoscere i linguaggi dei registi più amati e ha desiderato entrare a far parte – com’è stato – dei mondi creati dalla loro sapiente fantasia. Da artista totale (è stato frontman del gruppo progressive rock Panoramics e assiduo autore e regista teatrale), nel cinema ha attraversato i territori della creatività e dell’impegno al fianco di Giuseppe De Santis, Gianni Amelio, Nanni Loy, lo stesso Rosi e Mario Martone e ha rielaborato quelle esperienze in chiave personale nel film 8 d’esordio nella regia, La volpe a tre zampe, premiato in diversi festival internazionali, e nei successivi Un consiglio a Dio e Voce ‘e sirena. Questo libro, che non a caso Dionisio ha voluto intitolare L’orizzonte del possibile, non è solo un manuale di buone pratiche narrative e di tecniche di grammatica cinematografica, impreziosito da una serie di piccole monografie sui maestri della grande tradizione italiana e da un’appendice di scritti«accademici», ma è a suo modo un racconto di formazione, perché, come molto opportunamente indica anche il sottotitolo, insegna a scrivere per immagini ma, cosa ancora più interessante, mostra quanto le immagini siano necessarie alla vita di chi le crea e alla sensibilità di chi le guarda. E quanto alla consapevolezza dei mezzi tecnici debba sempre affiancarsi uno sguardo originale, inimitabile, sul reale. Sulle sue sfide. E sulle sue promesse di futuro.
** Napoletana, laureata con lode in Lettere classiche all’Università Federico II. Giornalista professionista dal 1982, già redattore capo e organizzatrice dei maggiori eventi culturali del quotidiano “Il Mattino”. Presidente della Fondazione Film Commission Regione Campania. Giornalista cinematografica, autrice e coordinatrice di saggi sul sistema socioculturale nel Mezzogiorno. Selezionatrice per Filmitalia-Cinecittà Luce dei film presentati alla Mostra del Cinema Italià de Barcelona (2013) e al Cinema Made in Italy di Londra (2014). Consigliere Nazionale del Sngci-Sindacato nazionale Giornalisti cinematografici italiani e coordinatrice Premio Letterario Internazionale Matilde Serao. In giuria ai David di Donatello, ai Nastri d’Argento e ai Ciak d’oro. Presidente del Premio cinematografico Fausto Rossano. Professore a contratto per il Laboratorio di giornalismo della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Suor Orsola Benincasa e docente nei Master di Giornalismo delle Università Suor Orsola Benincasa, di Salerno e SUN. Tra i riconoscimenti ricevuti, il premio Europeo di Giornalismo al femminile Matilde Serao, il premio Domenico Rea, il premio speciale Matilde Serao, il Premio Personalità Europea per il Giornalismo, il Premio Cinema Campania per il Giornalismo.
(Prefazione a S. Dionisio, L’Orizzonte del possibile – Scrivere/Vivere per immagini, Cinemasud, 2020, 160 pp., euro 12,00)
Il volume è disponibile a Napoli nelle librerie:
– Neapolis – via Duomo 80
– Dante e Descartes, via Mezzocannone 55 e Piazza del Gesù Nuovo 14
ed è ordinabile sulla pagina FB di Cinemasud https://www.facebook.com/QuadernidiCinemaSud o scrivendo a paolosper@tin.it
Il volume sarà inoltre presentato in streaming venerdì 13 novembre su zooom:
zoom.us/j/93898422605?fbclid=IwAR2VLr3XxBezibMJTFrc6OavuX7-tkIsPBQOsCvOyex_K1-2QUId8dalRJM#success
Meeting ID: 938 9842 2605
Passcode: 3Z2ik8
Ospiti, oltre all’autore, l’attrice Cristina Donadio, la sceneggiatrice Doriana Leondeff, il direttore dell’Accademia di belle arti di Napoli Renato Lori, l’editore Paolo Speranza e il curatore del volume Salvatore Iorio.