La Biblioteca Digitale sulla Camorra: per conoscere la criminalità organizzata e fronteggiarla con l’arma della cultura.
Il progetto è ambizioso: realizzare una biblioteca digitale che raccolga ed indaghi a 360° sui testi, i film, le opere teatrali, le canzoni che raccontano la camorra nei suoi vari aspetti, dalla Bella Società Riformata ottocentesca sino all’organizzazione capitalistica della Gomorra contemporanea.
Un progetto ambizioso, ma perfettamente riuscito, questa Biblioteca Digitale sulla Camorra – www.bibliocamorra.altervista.org. Ideata e diretta dal Professor Pasquale Sabbatino, direttore del Dipartimento di Filologia Moderna “Salvatore Battaglia” dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, la biblioteca nasce in seno al suddetto dipartimento, grazie alla collaborazione di esperti e studiosi di differenti settori, in modo tale da dare una lettura altamente interdisciplinare della storia e del fenomeno della camorra, e finanziato dal Polo di Scienze Umane e Sociali dell’Ateneo federiciano (2009) e dall’Assessorato all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Campania (Assessorato all’Istruzione, Formazione e Lavoro) nell’ambito del Programma “Scuole aperte”.
Sul sito della Biblioteca sulla Camorra è possibile informarsi precisamente sull’origine concettuale del progetto: “I lavori del convegno Le rappresentazioni della camorra (14 dicembre 2006) e del seminario La lama della scrittura (11 aprile 2007) hanno dimostrato che dalle opere teatrali di Alessandro Avitabile negli anni Quaranta dell’Ottocento e in particolare dal suo romanzo Carlo il discolo. Racconto di avvenimenti della vita sociale (1856) al romanzo-inchiesta di Roberto Saviano, Gomorra (2006), seguito da una feconda stagione di analisi critiche, scrittori e poeti, giornalisti, autori di canzoni, di opere teatrali e di sceneggiature cinematografiche hanno esplorato e ritratto dal vero le città del territorio regionale e la camorra, l’intreccio tra la malavita organizzata e la politica (locale e centrale), l’allargamento della zona grigia dove la camorra fa perdere le tracce e si traveste con gli abiti di ordinarie operazioni finanziarie, la progressiva estensione del sistema sull’intero pianeta. Lungo i tre grandi cicli della storia camorrista (dal 1840 al 1910, dal 1920 al 1960, dal 1960 ad oggi), ha preso corpo una vera e propria biblioteca, che documenta le molteplici rappresentazioni della camorra vecchia e nuova, tra i protagonisti della scrittura e gli abissi raccontati dove l’immaginazione non arriva, tra gli autori e le verità scoperte, da sempre sotto gli occhi di tutti eppure continuamente rimosse”.
Il progetto prende quindi le mosse dal convegno Le rappresentazioni della camorra, cui seguono gli atti, nel 2009, pubblicati dalle Edizioni Scientifiche Italiane con la curatela di Patricia Bianchi e Pasquale Sabbatino. Dal 2006, anno della giornata di studi, viene formato un comitato scientifico di alto profilo (Patricia Bianchi, Valerio Caprara, Nicola De Blasi, Pasquale Iaccio, Toni Iermano, Marcella Marmo, Giuseppina Scognamiglio, Isabella Valente) e un team di collaboratori, esperti nelle varie discipline e coordinati dal Prof. Sabbatino.
Ecco, quindi, come la Biblioteca si suddivide nelle sue varie e ricchissime sezioni. In primo luogo, nella sezione “Biblioteca”, la digitalizzazione in pdf di testi teatrali dall’Ottocento sino ai giorni nostri che hanno per tema centrale le rappresentazioni della camorra, dal “guappo” allo “scugnizzo” sino al camorrista odierno, il tutto accompagnato da schede analitiche sui singoli testi e bio-bibliografiche sugli autori: si va dalla produzione di Roberto Bracco, Salvatore Di Giacomo, Achille Torelli, Vincenzo Scarpetta, Eduardo Minichini, sino ai contemporanei Fortunato Calvino e Arnolfo Petri, passando per Raffaele Viviani e Giuseppe Patroni Griffi.
Il teatro sulla camorra è anche quello indagato nella sezione “Letteratura e drammaturgia”, dove saggi critici, scaricabili anch’essi in pdf, su drammaturghi come De Filippo o Mastriani si affiancano lavori su autori di grandi opere di narrativa sulla camorra, quali Compagnone, Marrazzo sino a Roberto Saviano.
Esclusivamente linguistici, ma di grande interesse in ogni caso, sono i “Percorsi linguistici”, che presenta davvero “un articolato itinerario”: in primo luogo la storia della parola ‘camorra’ in dieci tappe, curata da Francesco Montuori; quindi la sottosezione “Gergo”, curato da Patricia Bianchi, che contiene la storia della parola “scugnizzo” di Nicola De Blasi e due ampi studi riguardanti i “soprannomi” camorristici con repertori risalenti al XIX secolo e al più recente Gomorra di Roberto Saviano; si procede quindi con tre veri e propri glossari del gergo camorristico (del sec. XIX, delle opere di Abele De Blasio, di Gomorra); le traduzioni del volume di Roberto Saviano e i problemi cross-culturali, nel lavoro di Flavia Cavaliere; infine la lingua teatrale in relazione alla camorra.
Si abbandona la letteratura e la linguistica nelle successive due sezioni, il “Dizionario musicale” e il “Dizionario cinematografico”. Nel primo caso si è scelto di non indagare quelle canzoni neo-melodiche che molte volte rappresentano un vero inno alla camorra, per soffermarsi su quei brani di impegno civile che vogliono combattere il fenomeno, come i lavori degli ‘A 67 o di Lucariello. A questi si affiancano capolavori della musica firmati, tra gli altri, da Fabrizio De Andrè o Astor Piazzolla.
Similmente procede il “Dizionario cinematografico”, introdotto e contestualizzato da un saggio critico di Pasquale Iaccio. Si passano in rassegna, attraverso schede di approfondimento e bio-bibliografiche sugli autori, le principali pellicole che hanno guardato nello specifico alla camorra, tante ma sempre in misura minore rispetto ai lavori sulla mafia. Si va dal cinema muto di Nella Camorra (1911), regista anonimo e interpretazione del grande Alberto Capozzi sino alle recenti produzioni di Matteo Garrone, Gaetano Di Vaio, Marco Risi, Enrico Caria, solo per fare alcuni nomi. Un dizionari che non dimentica grandi classici e autori quali Nanni Loy, Sergio Corbucci, Luigi Zampa, Lina Wertmüller, Pasquale Squitieri con la sua celebre trilogia.
A questa seguono “In scena” , con la Segnalazione di recenti produzioni teatrali che riflettono sul tema “camorra”, lo “Scaffale”, con recensioni di recenti produzione librare, per lo più saggistiche.Quattordici brevi schede, con numerose finestre di approfondimento, formano “La storia della camorra”, che percorre le principali tappe storiche del fenomeno, adottando ora un filo cronologico ora uno tematico
Infine strumenti automatici di ricerca e di interrogazione che consentono all’utente un sicuro reperimento dei dati richiesti.
Si tratta, come detto, all’inizio di un progetto sicuramente ambizioso e, soprattutto, un work-in-progress. Benché già ricchissima, la Biblioteca si migliora di volta in volta con nuove schede e nuovi testi, ampliando sempre di più la sua portata. Uno strumento necessario e intelligente per conoscere la camorra, conoscerla criticamente e storicamente, e in tal modo fronteggiarla con l’arma della cultura.
Una biblioteca digitale che speriamo possa diventare un’istituzione e un punto di riferimento. Globale.
Per consultare la Biblioteca Digitale sulla Camorra: www.bibliocamorra.altervista.org