Una donna in carriera, Irene Bellucci, un fascinoso e lunatico datore di lavoro, un elegante tailleur rosso fiammante, metonimia dell’audacia del desiderio, che finisce per condensare le pulsioni affettive e passionali della protagonista nel misterioso appuntamento del titolo; sullo sfondo, una Napoli contemporanea colta – da un lato – nella sua straripante «evidenza visiva» fatta di vedute e squarci panoramici capaci di togliere il respiro con la loro bellezza e – dall’altro – nella routine di metropoli mondiale con le sue attività frenetiche, ma anche attraverso le colorate voci del popolo sempre uguale a se stesso; una Napoli fermata anche sullo sfondo di ambientazioni poco esplorate dalla letteratura dei nostri giorni: il Vomero del Petraio e di via Palizzi, il centro nevralgico degli Uffici della Regione a Santa Lucia, la casa della «maga» a Sant’Anna di Palazzo, il Suor Orsola Benincasa e corso Vittorio Emanuele: una città che, come si suol dire usando un luogo comune, è la seconda protagonista della vicenda.
Annella Prisco, figlia d’arte, dimostra una propensione verso la densità oggettuale della narrazione, verso una omogeneità stilistica piana e lineare (cui forse nuoce solo il lampo di qualche ridondanza nei dialoghi) ed è un dato che – a parere di chi scrive – costituisce uno dei puntelli della sua scrittura (laddove l’illustre genitore Michele, uno dei grandi della letteratura italiana del ‘900 addensava spesso – sul piano stilistico – lunghi periodi dalla complessa architettura, costellati di termini ricercati o arcaici, che dipanavano matasse di sentimenti repressi o inespressi, traumi sepolti, ricordi dolceamari, quando non mettevano a nudo spietatamente i vizi malsani della borghesia, napoletana e italiana): Irene, personaggio in cui si può forse cogliere l’eco di risvolti autobiografici (nella vita, l’autrice è funzionario della Regione Campania nel settore cultura e spettacolo) è descritta con accorata partecipazione nella sua evoluzione psicologica e sentimentale, di donna contemporanea fragile e insicura, bisognosa di sostegno e amore per un verso, volitiva e ambiziosa, desiderosa di affermarsi sul piano professionale dall’altro. Annella Prisco ha anche il merito di calare la vicenda della sua protagonista in un percorso narrativo che aggira molte situazioni topiche del romanzo sentimentale, sospendendola in una atmosfera emozionale da cui il lettore può scegliere di farsi avvolgere e che costituisce la vera materia viva dell’opera.
Annella Prisco Saggiomo, Appuntamento in rosso, Napoli, Guida, 2012 (126 pp., € 10)