“52 Milioni di Parole”, sottotitolo “Eleonora Duse racconta di sé”, in questi giorni in libreria e online, pubblicato da Graus Edizioni
[c.s.] – Ci sono libri che, già a prenderli tra le mani, ti comunicano già tanto; è quel che accade con il nuovo libro di Matilde Tortora, che s’intitola “52 Milioni di Parole”, sottotitolo “Eleonora Duse racconta di sé”, in questi giorni in libreria e online, pubblicato da Graus Edizioni. Apprendiamo che la copertina, molto bella, è stata ideata dall’autrice stessa, con un bouquet d’antan in pannolenci, che ella possiede e custodisce da tanti anni, per averlo trovato tra i lasciti di sua nonna Matilde.; già solo a guardarla, infatti, ti balza agli occhi l’originalità e il devoto tributo che, tra le altre cose, questo libro è.
Ma che cosa è questo libro? Una narrazione in absentia? Un appassionato atto d’amore per Eleonora Duse, che fu talmente grande, da essere chiamata Divina? Certo questo libro, tanto nuovo e originale, è tutto questo, ma è anche qualcosa di più, e per davvero si ha l’impressione che l’autrice abbia prestato parti del suo stesso animo alla grande Protagonista, nel mentre da lei prendeva altrettanto.
“Eleonora Duse posa a Parigi per la pubblicità di un Chocolat a Parigi, a farle compagnia è Matilde Serao; invia in dono un oggetto a lei molto caro a Mary Pickford mentre è a New York; scrive alla poetessa e scrittrice Ada Negri di sua madre; discorre dei suoi fiori preferiti con Ida Rubinstein; ringrazia il padre di James Joyce per avere portato il figlio giovanissimo a teatro ad un suo spettacolo, apprenderà anni dopo dell’influenza che, il vederla in scena, ebbe per lui nel creare il personaggio di Molly Bloom nell’Ulysses; ricorda le lacrime di Giovanni Papini a causa delle sue difficoltà finanziarie e racconta di chi nella sua vita contò tanto, Boito, D’Annunzio e dice tanto altro, perfino di Pirandello sfidato a duello. Pertanto, questo libro è da ritenersi come un’autobiografia trasposta di Eleonora Duse che dice di sé, delle sue peregrinazioni, delle sue frequentazioni, del suo Teatro.” – leggiamo nella bandella di copertina.
Realtà, verosimiglianza, fatti accaduti, altri ipotizzati come veri o del tutto immaginati dalla scrittrice.
Frutto anche del fatto Matilde Tortora, che è anche saggista, da più di vent’anni, intrattiene una lunga frequentazione con la Duse, per avere riscoperto, curato e pubblicato, a cominciare dal 2002, molti carteggi di Eleonora Duse, quali quelli con Giovanni Papini, Mary Pickford, Matilde Serao, Ida Rubinstein, Ada Negri.
Un libro che anche i giovani dovrebbero leggere, sia per leggere un ottimo libro di narrativa, sia per conoscere Eleonora Duse che fu, tra l’altro, un’antesignana della modenità.