A pazze e a peccerille Dio l’aiuta (Dio aiuta i pazzi e i bambini).
proverbio di Giambattista Basile
Il genere fantasy, come gli altri due generi fondamentali del fantastico ovvero l’horror e la fantascienza, non ha mai subito un grave calo di attenzione nell’interesse del pubblico; certo ci sono stati, momenti di alti e bassi, ma il fantasy ha continuato a mantenere negli anni una sua forte identità ed un suo nutrito seguito di appassionati. Gran parte del merito lo si deve a fenomeni letterari , del passato e più contemporanei, quali: Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit ed Il Trono di Spade, e alle loro rispettive trasposizioni cinematografiche e televisive che ne hanno aumentato il successo, oltre a una serie di fumetti, videogames, riviste di settore, giochi di ruolo, cosplayers e quant’altro, ispirati sempre al mondo dei maghi e dei cavalieri. Elemento che unisce gran parte di questi prodotti cinematografici e televisivi è quello di appartenere però ad un fantasy dalle atmosfere più medioevali , nordiche e gotiche, un fantasy dall’impatto spettacolare, ma più bellico e politico. Il fantasy fiabesco , quello più onirico e romantico, che aveva avuto negli anni ‘80 il suo momento di gloria, con film quali: La Storia Infinita, Labyrinth , Legend e Willow, sembrava essere tramontato del tutto, a parte qualche sporadico e blando tentativo di riportare in chiave dark e post moderna alcune fiabe classiche sullo schermo, come nel caso di Biancaneve e il Cacciatore ed Hansel e Gretel – Cacciatori di Streghe.
Matteo Garrone , classe 1968, continua a stupirci con il suo cinema; il regista romano, questa volta attinge a piene mani, e con grande libertà creativa, a tre racconti de Lo cunto de li cunti, la raccolta di fiabe più antica d’Europa, scritta agli inizi del 1600 in lingua napoletana da Giambattista Basile. La trama dei tre episodi , uniti tra di loro attraverso situazioni e personaggi comuni, è la seguente : Una regina non riesce più a sorridere, consumata dal desiderio di quel figlio che non arriva. Due anziane sorelle fanno leva su un equivoco per attirare le attenzioni di un re erotomane sempre affamato di carne fresca. Un sovrano organizza un torneo per dare in sposa la figlia contando sul fatto che nessuno dei pretendenti supererà la prova da lui ideata, così la figlia non lascerà i confini angusti del loro castello. Il Racconto dei Racconti – Tale of tales, girato completamente in Italia è stato co-sceneggiato dallo stesso Garrone insieme a Edoardo Albinati, Ugo Chiti e Massimo Gaudioso. Notevole lo sforzo produttivo per realizzare un progetto non facile, una co produzione tra Italia , Francia ed Inghilterra, un film coraggioso, originale e ben articolato nella complessa struttura narrativa. Garrone costruisce una sorta di caleidoscopico viaggio fiabesco, per parlare della vita e degli uomini, dell’amore come possesso, del dramma della vecchiaia e della sua solitudine, del potere dei sovrani sempre più arrogante. Il racconto corale del film , sembra un grande circo della vita, vedi l’equilibrista nel finale, dove la realtà più cinica e violenta e l’immaginario più fiabesco e poetico, si incontrano, creando una dimensione alternativa , dove l’ordinario e lo straordinario, il magico e il quotidiano, il regale e lo scurrile, il terribile e il soave si alternano. Una nota di merito di tutto rispetto va poi data alla nuova azienda italiana Makinarium, un insieme di competenze creative, tecniche ed artistiche unite nella realizzazione di straordinari effetti speciali, vere e proprie fantasie materializzate sullo schermo. Un film anomalo nel panorama produttivo nostrano ed europeo assolutamente da non perdere.