Il Giffoni FIlm Festival, uno dei festival che davvero vale nel mondo (necessario come riteneva il grande Truffaut), è anche occasione per assistere a film di nicchia, d’arte, rivolti a differenti target di età, ma allo stesso tempo ad anteprime nazionali ed internazionali di prodotti più commerciali e di più richiamo di pubblico. Così, nella ricca programmazione, assistiamo al nuovo film Pixar Alla ricerca di Dory di Andrew Stanton e Angus McLane, scelto per l’inaugurazione di venerdì 15 luglio. È da anni che la Pixar procede con sequel o prequel di alcuni suoi grandi successi. È accaduto con i film di Toy Story, Cars 2 o Monster University, ora tocca al seguito del capolavoro Alla ricerca di Nemo. Difficile per la casa americana confrontarsi con uno dei suoi lavori più riusciti e che meno aperto, sulla carta, a un seguito. Ma l’operazione appare riuscita e il risultato è un film che diverte e commuove. C’è da dire che Dory, memorabile spalla della prima pellicola, è un personaggio straordinario che ha gioco facile.
Più problematico definire il nuovo Ghostbusters di Paul Feig, prodotto da Ivan Reitman e Dan Aykroyd, in anteprima sabato 16 (in USA è uscito il 15). Il primo Ghostbuster (1984) è un culto, una religione di cui appassionati (e anche meno appassionati) conoscono situazioni, battute e che rivedono all’infinito nella loro iconicità Il progetto di reboot è rischioso e necessita una seconda visione per entrare in sintonia con una comicità diversa, al femminile (Feig è esperto nelle commedie al femminile), al solo accettare l’esistenza di quattro acchiappafantasmi diversi da Murray, Aykroyd, Ramis (cui il film è dedicato) e Husdon, cui aggiungiamo Moranis, che, fra l’altro, ha negato il suo cameo.
Bagno di folla, lunedì 18 luglio, per Nicholas Galitzine interprete di New York Academy di Michael Damian, anch’egli presente con la sceneggiatrice Janeen Damian, sua moglie: un film musicale, in anteprima nazionale, semplice, che segue la moda giovanile di altri prodotti del genere, da Glee in poi, basata tuttavia sulla storia vera di Janeen e del suo trasferimento dalla provincia a New York per usufruire di una borsa di studio nella danza.