L’interesse per Massimo Troisi, a quasi diciannove anni dalla sua “partenza”, e nell’anno in cui avrebbe compiuto sessant’anni, è inarrestabile. Il Festival Internazionale del Film di Roma (alla sua ottava edizione) ricorda ancora una volta l’artista di San Giorgio a Cremano con Massimo Regista, mostra fotografica a cura di Mario Tursi e Il Cinema secondo me, documentario di Raffaele Verzillo.
La mostra, composta da tredici fotografie inedite (scattate sui set dei film) provenienti dall’archivio privato di Tursi, è partita l’8 novembre scorso nel foyer della Sala Sinopoli dell’Auditorium del Parco della musica di Roma, mentre il docufilm è un viaggio di cinquantacinque minuti, realizzato in collaborazione con Rai Cinema e prodotto da Verdiana Bixio per Publispei, che ripercorre il genio e l’animo di Massimo Troisi tra momenti di regia, schegge di interviste e frammenti privati legati alla sua sensibilità artistica e personale.
Se Massimo Troisi disse a una studentessa (Antonella Coluccia, che nel 1993 preparava una tesi di laurea sul suo cinema) in un’intervista audio queste parole: “Non credo di essere un regista cinematografico, sto ancora imparando. Mi limito a riportare nel film che sto facendo quei cinque minuti che mi piacevano del film precedente”, allora vale proprio la pena di continuare ad amare quel candore, quel garbo e quel talento che solo lui – e, mai come questa volta, non è un luogo comune – ci ha saputo offrire.
Il documentario sarà proiettato domenica 17 novembre alle ore 19.00, al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo.
Per info: www.auditorium.com/Auditorium_Commerciale/spazi/salasinopoli
[Foto: Mario Tursi]