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Cinema, Libri

“Il cinema secondo Springsteen”: osmosi di immaginario tra il rocker e la settima arte

Una proiezione della domenica mattina in una piccola città/ tu sei seduta due poltrone più in là, io cambio posto per avvicinarmi/ Ti ho rubato il primo bacio mentre ti asciugavi le lacrime/ Ti accompagno a casa mentre scorrono i titoli di coda. / Dissolvenza in nero/ Dissolvenza in nero…” [ Fade to Black – Bruce Springsteen]

 

Il cinema secondo Springsteen (Mephite Edizioni, Avellino, 244 pp., 12 €) curato da Diego Del Pozzo e Vincenzo Esposito (prefazione di Valerio Caprara) non è un testo di Storia del Cinema e non è neanche una monografia sul “Boss“. È tutto questo e molto di più; un libro che racconta il rapporto di Springsteen col cinema e l’influenza che la Settima Arte ha avuto su di lui. La sensazione è quella di ascoltare una storia raccontata con una fantastica colonna sonora. Tutte le canzoni di Bruce Springsteen, come sono nate, cosa le ha ispirate e il contesto storico-politico nel quale il cantautore le ha prodotte.

Si tratta del racconto di una grande memoria collettiva, che è la memoria di tutti noi e che riguarda il “sogno americano”. Questo racconto, infatti, non ripercorre soltanto la storia di un grande cantautore, ma anche un intero periodo storico. Il racconto rievoca suoni e immagini di un mondo fatto di sogni, speranze e gioie che ci dice qualcosa in più sulla storia d’America e su quella del cantante.

Il testo è scorrevole e si lascia seguire, ripercorrendo tutta la carriera di Springsteen dal primo album fino all’apice della sua carriera: attraverso frammenti di testo e immagini ci si ritrova ad ascoltare le canzoni mentre si legge e alla fine si conosce un po’ di più della storia della musica. Il libro è diviso in saggi e per sezioni secondo uno schema molto semplice.

Unica nota dolente è che a volte si ha la sensazione di leggere soltanto un elenco di titoli senza che questi siano affiancati da una più ampia descrizione. Per chi non conosce Springsteen, non tutto risulta sempre chiaro.

Si tratta comunque di un libro accessibile ad un ampio pubblico, che al termine della lettura dà la sensazione di sapere qualcosa in più sulla musica e anche sul cinema. Va bene, dunque, per gli appassionati dell’una e dell’altra arte.

Per saperne di più: https://www.facebook.com/cinespringsteen?fref=ts

 

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