Tornare alla fotografia fatta letteralmente con le mani, tornare ad una memoria che si fa oggetto, la reificazione della vista. La fotografia stenopoeica è un’esperienza imperdibile per ogni appassionato di fotografia ma non solo. E’ sicuramente lo stimolo ideale per chi ha sete di piccoli miracoli! Molto spesso infatti la fotografia stenopeica offre con semplicità “risultati inversamente proporzionali alla tecnologia impiegata”.
Oggi è possibile, infatti, con pochissimo imparare a fotografare con una scatola, una lastra o una pellicola e un poco di pazienza creando opere uniche ed irripetibili nel vero senso della parola.
Per fare foto infatti, in questo caso, basta veramente poco: una scatola di cartone, legno, latta, sulla praticare un foro (che funge da obiettivo) e nella quale inserire una pellicola, ecco la scatola magica, il mondo entra dal forellino e si proietta capovolto sul fondo della scatola, pochi secondi e la luce scriverà la sua storia sulla pellicola se non direttamente sulla carta.
Dopo l’avvento della fotografia digitale, con un infinità di scatti e tecnologie veramente alla portata di tutti, il foro stenopeico, o all’inglese pinhole, mostra tutto il suo valore creativo, perfino adesso, con una spesa sicuramente inferiore rispetto ad uno smartphone con pretese da fotocamera.
Studio Punto Uno propone un workshop del maestro della fotografia analogica Pasquale Sanseverino interamente dedicato a questo tipo di riprese fotografiche, una tre giorni di full immersion nella storia della fotografia, passeggiate fotografiche e pratica, tanta pratica!
“La fotografia stenopeica ci pone in una condizione di calma e attesa. Dalla costruzione della propria fotocamera alla scelta dell’inquadratura, l’esposizione, lo scatto e lo sviluppo del negativo, tutto influenza il processo fotografico secondo una propria visione ed una propria sensibilità. Siamo totalmente padroni del risultato. Un risultato tangibile, fisico, concreto, di indiscutibile fascino creativo. Affascina la purezza del gesto, il riprendere “povero” e la restituzione altrettanto pura ma per niente povera, anzi clamorosa. Scegliere di capire lo spazio e il mondo attraverso semplicemente un punto, il proprio. La purezza di immortalare senza alcuno sbarramento, senza alcuna chiusura, un fascio di luce che attraversa il foro e restituisce semplicemente la nostra percezione emotiva.” Così definisce la fotografia stenopeica Pasquale Sanseverino, maestro campano della fotografia analogica, specializzato nella ricerca materica e intimistica dell’immagine attraverso la pellicola e l’utilizzo di fotocamere completamente manuali, i cui gesti e attese, fanno parte stessa della visione. Considera la fotografia non più mero mezzo di descrizione aneddotica, ma il mettere in discussione il tempo, la vita e la morte, il bianco e nero alla ricerca dell’illuminazione impossibile.
E’ veramente un evento raro nel suo genere, è difficile ormai trovare corsi o occasioni per apprendere la fotografia delle origini, una forma d’arte che sembra tornare di moda ma che vede poche situazione di reale divulgazione. Il workshop si terrà presso lo Studio Punto Uno di Via Medina 5 a Napoli dal 6 all’8 maggio e si propone di fornire ai partecipanti gli strumenti necessari per la creazione e la realizzazione di un progetto fotografico legato all’uso di camere stenopeiche. Ogni partecipante avrà modo di scattare con le diverse macchine a foro stenopeico e vederne i risultati. Le immagini, i provini su carta che verranno realizzati durante le uscite, resteranno ai singoli autori.
INFO E PRENOTAZIONI: STUDIO PUNTO UNO – Via Medina, 5 – 80133 – Napoli
cell. 331-1511696 | tel. 081-19323567