“Vedete le mie mani? sono come il mio cuore, sofferenti di lavoro”. Così , Giovanni Tizzano, artista e scultore napoletano, amava parlare con vena poetica del suo lavoro. L’artista partenopeo nacque il 1° febbraio 1889 a Napoli dove poi morì il 5 novembre 1975. Nei primi anni della sua adolescenza, egli si formò lavorando come fonditore per la “Fonderia Artistica Chiurazzi”, esperienza fondamentale perché qui apprese le tecniche di realizzazione di una scultura, patrimonio di conoscenze che seppe mettere a frutto una volta iniziata la sua carriera indipendente.
Il 2 aprile scorso è stata inaugurata nel Complesso Monumentale di San Domenico, al centro di Napoli, la mostra personale Giovanni Tizzano – Anteprima del Novecento, a cura di Isabella Valente dell’Università Federico II di Napoli e promossa da Databenc (Distretto ad Alta TecnologiA per i BENi Culturali), in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli. Iniziativa lodevole, che fino al 31 maggio continuerà con una serie di appuntamenti, che in concomitanza con l’ Expo 2015 di Milano, offrirà una prestigiosa vetrina culturale e turistica della nostra amata città, sostenuta da modelli innovativi basati su un moderno utilizzo delle tecnologie.
Le materie delle sue opere sono molteplici: si va dai gessi policromi al bronzo, dalla cera alla pietra; le sue figure lisce e a volte sinuose, escono con prepotenza da una materia grezza e abilmente cesellata, che ricordano il Vero delle sculture di maestri napoletani come Gemito e Jerace. Figure di bambini e di donne, che rielaborano il neoclassicismo scultoreo con notevole tocco personale. La mostra è assolutamente da non perdere, molte delle opere esposte infatti sono quasi del tutto inedite al grande pubblico. Tizzano riusciva a dare voce ai più intimi drammi ed alle più nascoste emozioni dei soggetti che ritraeva, una sensibilità artistica davvero notevole.
Per informazioni vi consigliamo di visitare il sito ufficiale dell’esposizione: www.ilbellooilvero.it [photo]. Si spera che iniziative del genere continuino ad essere promosse e realizzate sul nostro territorio. Napoli non è soltanto un luogo problematico e difficile, ma anche un posto ricco di arte ed anime gentili, che sanno fotografare la realtà, senza ipocrisie di forma, come pochi sanno fare.