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Arte

ARTECINEMA 2014 – 19° EDIZIONE: Il coraggio di sognare, di spingersi oltre i limiti, sempre un po’ più in là!

Creo sculture che si muovono con la forza del vento, dell’acqua, della gravità. E’ il mio modo di esprimere la gioia che provo come essere umano nato sulla Terra, il nostro straordinario e unico pianeta, e voglio condividere questo sentimento con coloro che osservano le mie opere”. Con questa toccante dichiarazione, fatta a “ cuore aperto”,  al pubblico presente in sala, l’architetto giapponese Susumu Shingu, ha aperto la 19° Edizione di ARTECINEMA nella suggestiva cornice del Teatro San Carlo di Napoli.

artecinema1Ormai ARTECINEMA è una vera e propria istituzione, non solo campana e  napoletana, ma nazionale. Il festival, a mio modesto parere, nel corso degli anni ha sviluppato una propria anima, una propria identità comunicativa e formale ben precisa, merito innanzitutto della competenza di Laura Trisorio, sua è la dichiarazione che fa da titolo all’articolo, ideatrice e curatrice dell’evento e di tutto lo staff e delle partnership a lei vicine. Quest’anno a farla da fil rouge è stato il Giappone. Il rapporto con la natura, il senso dello spazio, la dignità nell’affrontare la sofferenza di eventi naturali davvero drammatici, come quello di qualche anno fa a Fukushima, rende questo paese , davvero speciale. La serata inaugurale tenutasi  giovedì 16 ottobre al Teatro San Carlo di Napoli,  ha visto l’interessante documentario BREATHING EARTH: SUSUMU SHINGU’S DREAM di Thomas Riedelsheimer, farla da protagonista. Il doc racconta del sogno ecologista e spirituale che unisce l’architetto giapponese e la sua attuale compagna, al profondo rapporto che li lega alla  madre TERRA e al rispetto dell’ambiente attraverso la creazione di mulini artistici che producono energia, in sintonia con le forze della natura. La visione dell’architetto nipponico risulta davvero affascinante e motivata, un film che rimane,  che lascia una profonda traccia,  lanciando molti spunti di riflessione. Meritano comunque una menzione, sempre nel programma della serata inaugurale,  anche il divertente cortometraggio animato DRIPPED, dedicato alla memoria del pittore americano Jackson Pollock ed il documentario italiano, sulla provocatoria immagine dell’artista milanese  prematuramente scomparso, Piero MANZONI di Andrea Bettinetti prodotto da SKY Arte.

Venerdì, 17 ottobre, ritorna il Giappone  con le sue architetture fascinose, attraverso l’innovativa opera di TADAO  ANDO, raccontata dal regista tedesco Mathias Frick, nel documentario del 2012,  TADAO ANDO, from Emptiness to Infinity. Molto interessante anche il documentario di fotografia UNE PHOTOGRAPHIE DE LA MAISON di Alain Fleischer del 2013. Un approfondito viaggio attraverso questo affascinante museo parigino dedicato all’arte della luce e dell’immagine. Curioso anche FREEZING PAINTING – Lawrence Carroll, dell’italiano Luigi Scaglione , breve doc realizzato nel 2014, che racconta l’assurda impresa dell’artista statunitense di origini australiane, Lawrence Carroll, che per la 55a Biennale di Venezia, ha realizzato un dipinto congelato astratto con 800 litri d’acqua.

artecinema2Giornata un tantino fiacca e troppo affollata quella di sabato, 18 ottobre, il miglior documentario della giornata rimane a mio parere quello incentrato sulla figura di Sophie CALLE, intitolato Sophie CALLE. SANS TITRE di Victoria Clay Mendoza, realizzato nel 2012 in Francia. Il doc è incentrato sull’affascinante figura di quest’artista e delle sue opere: una combinazione di testi, video e fotografie, molto sperimentale. Il Giappone, sabato è stato penalizzato dall’orario della proiezione del breve ma interessante documentario francese  di architettura Le ROLEX LEARNING CENTER di Juliette Garcias, del 2012. Il Learning Center sorge a Losanna,  ed è un edificio che raffigura un onda di cemento e vetro, realizzata dagli architetti KAZUYO SEJIMA e RYUE NISHIZAWA dello STUDIO SANAA, vincitori del Pritzker Prize nel 2010. In chiusura di questa valida 19 Edizione , domenica 19 ottobre, il doc sulla figura dell’artista portoghese Joana VASCONCELOS, intitolato TIME MACHINE è stato sicuramente tra i più validi ed originali di tutta la rassegna. L’artista ha la capacità creativa ed artigianale, di trasformare oggetti di uso quotidiano in vere e proprie opere d’arte innovative, straordinaria ad esempio, la fontana di vapore costruita con dei ferri da stiro e dei quadri tridimensionali, realizzati con l’uso di tessuti colorati e brillanti. Difatti la copertina del catalogo di quest’ultima edizione di ARTECINEMA aveva una sua opera raffigurata, Rackham del 2010. Infine, davvero notevole, il documentario francese, L’UTOPIE’ du DISASTRE di Richard Copans del 2013, nel dopo tsunami del marzo 2011 in Giappone, un collettivo di architetti guidati da Toyo Ito, decidono di realizzare la Home for ALL: un luogo dove la gente possa incontrarsi, riposare e parlare del futuro. Tutte queste case sono state realizzate con materiali naturali ed hanno delle strutture sviluppate in verticale, simile a delle palafitte, dove lo spazio viene completamente reinventato. E come ogni anno amo ribadire: LUNGA VITA ad ARTECINEMA !!

[Photo: http://www.artecinema.com/it/]

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