Si rinnova con il terzo appuntamento, il secondo napoletano dopo la tappa milanese, l’affascinante manifestazione “Strane Coppie”, diretta da Antonella Cilento, davanti a un folto pubblico che ha riempito giovedì 21 aprile la Domus Ars di via Santa Chiara.
Al di là dell’incontro specifico, dedicato in quest’occasione agli “stranieri in città” Fabrizia Ramondino (foto) e Gustaw Herling, di cui hanno parlato e discusso Titti Marrone e Giuseppe Merlino (con splendide letture di Gea Martire), mi preme fare una breve considerazione. Mi interessa infatti soffermarmi sull’importanza della manifestazione curata da Antonella Cilento, intellettuale vera e scrittrice di assoluto valore (quasi scontato dirlo).
“Strane Coppie” sopperisce, a mio avviso, a una serie di carenze che una città come Napoli ha e a una fame di cultura che il pubblico deve avere. A Napoli manca ormai da anni un festival vero di letteratura (senza parlare di una fiera), e ciò è intollerabile in una città che è capitale culturale, artistica e anche letteraria.
Non che non ci siano stati dei tentativi (anche fatti,, nel proprio piccolo, da chi scrive), ma è effettivamente difficile trovare una formula originale, di impatto.
Credo che Antonella Cilento, con “Strane Coppie” nelle sue ormai tante edizioni, abbia trovato questa formula, affascinante artisticamente e di alto profilo culturale, mettendo in dialogo scrittori distanti e non presenti in sala, raccontanti da altrettanti intellettuali. E anche se, durante l’incontro su Ramondino-Herling, abbia sempre parlato di “manifestazione” per “Strane Coppie”, ritengo che in realtà si tratti di un festival letterario diffuso: diffuso nelle location, nel tempo di svolgimento, nelle personalità raccontate e coinvolte.
[Photo: web].