“Napoli è una città vibrante con tutte le problematiche della grande metropoli”. Così viene definite la città nella presentazione del primo convegno generale dell’ECPR Standing Group on Organised Crime, convegno da titolo “Old and New Forms of Organised and Serious Crime between the Local and the Global”.
Ed è un privilegio e un onore per Napoli essere stata scelta come prima sede di questo prestigioso evento annuale, che raccoglie e mette a confronto in sessioni plenarie e parallele molti dei principali studiosi ed esperti di crimine organizzato a livello mondiale. Perché Napoli, come giustamente ricordato, ha tutte le problematiche della metropoli, in primo luogo il crimine e le storie negative che ne conseguono, ma è anche una città viva, colta che si difende e ragiona sulle proprie difficoltà.
L’evento, svoltosi il 10 e 11 dicembre presso il Dipartimento di Scienze Politiche della Federico II, è stato organizzato da un comitato internazionale che vede Felia Allum (University of Bath, la maggiore studiosa di camorra del Regno Unito, tema a cui ha dedicato il volume Camorristi, Politicians and Businessmen del 2006), Francesca Longo (Catania), Monica Massari (Federico II), Luciano Brancaccio (Federico II), Daniela Irrera (Catania), Michele Mosca (Federico II), e l’attiva collaborazione tra l’ECPR, l’ateneo fridericiano e l’University of Bath.
La conferenza ha avuto un duplice interesse. Il primo di carattere prettamente accademico con una fitta programmazione di sessioni parallele su argomenti vari (crimine e religione, crimine transnazionale, crimine e nuove tecnologie, crimine in prospettiva socio-antropologica, e altri) che, come detto, ha visto l’intervento di un folto numero di studiosi ed esperti sia provenienti dallo stesso ateneo napoletano (si pensi a Giacomo Di Gennaro, direttore del Master in Criminologia, Stefano Consiglio, o Gabriella Gribaudi), che italiani ormai stabili all’estero (ad esempio Rossella Merlino, Melania Calestani o Tamara Colacicco, nel panel dedicato alla religione), o studiosi internazionali provenienti dagli Stati uniti, Canada, Gran Bretagna, Bulgaria, Germania, Olanda, Francia, Svezia, Austria, Grecia, Belgio, solo per citare alcuni paesi.
A queste sessioni, si aggiungano le plenarie come quelle dedicate alla confisca e al riutilizzo dei beni del crimine organizzato, tenutasi nella splendida Chiesa dei SS. Marcellino e Festo, o alla “zone grigia” del crimine, sessione presieduta da Nando dalla Chiesa.
Il secondo motivo di interesse è l’evento internazionale in sé, che proprio su Napoli ha deciso di puntare e, in modo inverso, ritengo che anche Napoli debba puntare fortemente in questo tipo di convegni in un’ottica di rilancio dell’immagine cittadina. Il rilancio deve essere sicuramente turistico ma anche, come in questo caso, culturale e scientifico mostrandosi sempre di più capace di organizzare eventi di grande spessore.
Per chi vuole saperne di più dell’ECPR:
https://ecprsgoc.wordpress.com/