11 Settembre – Piazza Municipio di Napoli, sono passate le 8 del mattino, quando uno schianto improvviso cambierà per sempre la vita di tante persone. Una mattina come tante, uno scooter come tanti, un ragazzo come tanti, un autista come tanti, un mezzo pesante come tanti. Sfortunatamente non è un giorno come tanti per il povero G.V., ragazzo appena 15enne che a bordo del suo scooter, per motivi che sono al vaglio degli inquirenti, ha trovato la fine della sua giovane vita in uno spicchio di Piazza Municipio. Sfatiamo anche il sentito dire di queste ore, G.V. indossava regolarmente il casco.
E nemmeno per l’autista della betoniera, che altro non aveva fatto stamattina che scendere a lavorare, anche ciò che resta della sua vita sarà segnata in modo indelebile da ciò che oggi é successo e che nei prossimi giorni, mesi, dovrà affrontare. Confuse le ricostruzioni di come lo scooter, un Liberty 50, guidato da G.V. abbia perso il controllo e se sia stato il tentativo di sorpasso o la manovra del conducente della betoniera ad aver generato il sinistro fatale. Tutte possibili le ricostruzioni, come l’acquisizione delle riprese della telecamera di videosorveglianza del cantiere. Uno scooter, una betoniera, G.V. 15 anni, un casco, un borsone della scuola calcio, un telo bianco. Questo vi raccontiamo, il dolore dei familiari accorsi avvisati da un amico del ragazzo, crediamo sia giusto lasciarlo alla loro sfera familiare.
Cerchiamo di rispettare il dolore di chi deve affrontare il peggiore dei drammi della vita: “sopravvivere ai propri figli”.
La Polizia Municipale immediatamente intervenuta ha bloccato il traffico fin oltre le 11. Notevoli le ripercussioni. Stress e nervosismo tra le fila di auto che lontane da quel luogo e bloccate, non sapevano il perché di quel blocco. Si indagherà per ricostruire ciò che oggi ha cambiato la vita di tante persone, di chi non ne ha più una come G.V., della famiglia e dell’autista.
Tante cose forse potevano andare diversamente ed ora G.V. era a ridere della partita di calcio che aveva giocato.
5′ di anticipo a percorrere quella strada.
5′ più tardi la betoniera lì per raggiungere il cantiere.
La strada più larga senza più il cantiere e le barriere a delimitarlo.
Per il resto, noi non c’eravamo e attendiamo la conclusione delle indagini per capire cosa sia successo e perché.
[Photo: Pasquale Sanseverino]