Vertigini, capogiri, instabilità e/o insicurezza nel cammino sono patologie di larghissima diffusione. Si stima, infatti, ne soffra una platea di oltre 500.000 persone. Tali malesseri invalidanti che impediscono a chi ne soffre di svolgere le attività di routine, fino a pochi mesi fa, erano associati esclusivamente a malattie dell’apparato uditivo/vestibolare.
Un gruppo di ricerca coordinato dal dott. Gioacchino Tedeschi, neurologo dell’Azienda Ospedaliera della Seconda Università di Napoli (SUN), in collaborazione con Elio Marciano e Vincenzo Marcelli, Vestibologi dell’Università Federico II, e di Fabrizio Esposito, ingegnere biomedico dell’Università di Salerno, ha invece scoperto che la vertigine, molto spesso, è un attacco di emicrania.
“La nostra ricerca – spiega il dott. Alessandro Tessitore, coordinatore del Centro Cefalee dell’AOU-SUN a cui afferiscono ogni anno oltre 1200 pazienti – ha suggerito che se nel corso di un attacco di emicrania si verifica l’attivazione di neuroni in una specifica regione cerebrale, il talamo, si può assistere ad una sintomatologia “atipica” dell’attacco di emicrania caratterizzata da vertigini. Inoltre, quanto più gli attacchi di emicrania vestibolare sono frequenti tanto più significativa risulta tale disfunzione del talamo”.
I meccanismi alla base dell’emicrania vestibolare sono rimasti a lungo sconosciuti al punto da mettere in discussione l’esistenza stessa di questo disturbo.
“Per questo motivo – prosegue il dott. Antonio Russo, giovane ricercatore della SUN e primo autore del progetto di ricerca – il nostro gruppo di ricerca si è proposto di comprendere in che modo il cervello dei pazienti affetti da emicrania rispondesse ad uno stimolo in grado di provocare una vertigine, mostrando una disfunzione nei circuiti responsabili del sintomo vertigine che risultano coinvolti anche nei meccanismi emicranici. Siamo così riusciti a realizzare il primo studio di Risonanza magnetica funzionale nel corso di stimolazione vestibolare in questi pazienti”.
I risultati di tale ricerca sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale “Neurology” ed hanno ottenuto un importante riconoscimento da parte della Società Italiana di Neurologia, che l’ha ritenuta la migliore ricerca italiana dell’anno nel campo delle cefalee.
Precisa il dott. Tedeschi che “l’emicrania vestibolare è ormai riconosciuta tra le cause più frequenti di vertigine: considerando che in Italia sono presenti circa 6 milioni di pazienti affetti da emicrania, potremmo dedurre che di questi circa 500mila possano soffrire di vertigini di origine emicranica con sintomi che si presentano in concomitanza di un attacco di emicrania, ma talvolta anche in assenza di dolore. In altri termini, l’attacco di emicrania può essere la causa più probabile di vertigini in quei casi in cui non è stato possibile individuare un’origine vestibolare, e molti episodi di vertigini sono caratterizzati da scarsa risposta ai diversi trattamenti perché sono in realtà episodi di emicrania”.
La ricerca condotta dagli studiosi della Sun, consente dunque la corretta diagnosi della vertigine e, soprattutto consente ai pazienti di mettere fine ai capogiri, al senso di instabilità etc.., mediante l’assunzione di farmaco per il mal di testa.
[Photo: informasubito.com]