Marzo, il mese della rinascita, della primavera, del dolce risveglio; ma marzo è anche il mese di quell’essere meraviglioso che è la donna. Per celebrare degnamente la figura femminile, nelle sue gioie, portatrici di vita e di sensualità, così come nei suoi dolori intimi e profondi e sempre più brucianti ed attuali, il Nuovo Teatro Sancarluccio di Napoli, ha deciso di mettere in scena, sotto l’attenta direzione artistica di Gianmarco Cesario, la rassegna teatrale GIRLS – Quando le donne fanno numero – in cartellone dal 10 marzo al 1 aprile 2015, nell’accogliente teatrino, sito a via San Pasquale a Chiaia, 49.
Numerose e variegate le scelte del programma: noi di EffettoNapoli abbiamo seguito la rappresentazione tenutasi il 17 ed il 18 marzo, dall’accattivante titolo Janara, ad opera dell’Associazione Caravan Teatro. Lo spettacolo, basato su una ricerca antropologica sulle tradizioni popolari, sulle credenze e sulle superstizioni del Sud Italia, cerca di far rivivere un passato, ancora sfortunatamente presente in alcune zone del meridione, anche non remotissime, fatto di ignoranza, cattiveria e bieco pettegolezzo, dove la figura di donna che meglio racchiude tutti questi elementi è la Janara del titolo.
La rappresentazione, scarna e crudele, mette in scena attraverso episodi apparentemente slegati tra loro, la condizione della donna del Sud, da sempre vittima di soprusi e violenze soprattutto di natura culturale oltre che fisica, dove il pregiudizio degli altri spesso conta più del proprio giudizio sincero e dove il male trova terreno fertile in cui seminare, un’ignoranza superstiziosa, dove la figura della Janara , rappresenta sia un capro espiatorio, su cui il popolino può vomitare tutta la sua cattiveria e rancore, ma anche una figura complice e fomentatrice di questa drammatica situazione. Interpretata da una superlativa Francesca Iovine, attrice dalla versalità interpretativa davvero notevole, dato che sul palco diventa vari volti e varie voci; una Janara, la sua, sguaiata, vendicativa, subdola e meschina, che funge anche da narratrice, susseguono in scena episodi di aborto, di figlicidio, di violenze sessuali subite da bambine e da timide adolescenti circuite , in un girone infernale senza speranza, dove i demoni siamo noi. In scena anche la brava e coraggiosa giovane attrice Silvia Del Zingaro, e l’ombra e le musiche di Vincenzo Oliva, che interpreta una sorta di coscienza musicale del racconto teatrale.
Molto ben curata la regia ed i testi a cura di Giovanni Del Prete, peccato che il testo, essendo interpretato quasi del tutto in un dialetto stretto e volgare, non sia fruibile ad un pubblico più vasto. Comunque è uno spettacolo da tenere d’occhio, sicuramente verrà replicato quest’etate in giro per la Campania. Vi consiglio anche di dare una sbirciatina al vasto programma del Sancarluccio, la qualità delle performance proposte è davvero interessante. ( www.nuovoteatrosancarluccio.it [photo]).