Nell’intervista concessa a chi scrive all’ultimo Napoli Film Festival presso cui era ospite (vedi in calce all’articolo), Vincenzo Marra ha ribadito che il miglior complimento che si è sentito fare è quello di un critico francese che ha scritto sul regista napoletano che i suoi documentari sono girati come fossero film di finzione mentre i suoi film narrativi sono attraversati da una forte tensione documentaria; si può applicare questa visione anche a Il Gemello (2012), penultimo tassello documentario del “Grande Progetto” (per citare un altro suo lavoro, su Bagnoli) di Marra su Napoli prima de L’amministratore, presentato all’ultimo Festival di Roma.
Distribuito ora in dvd da CG Home Video nella collana Popoli.doc, Il Gemello ci conduce nel carcere di Secondigliano (Napoli) a conoscere la vita quotidiana di Raffaele (detto «il gemello» perché ha due fratelli gemelli), 29 anni, in carcere dall’età di 15 per aver rapinato una banca; con il suo compagno di cella Gennaro, lavora alla raccolta differenziata dei rifiuti e dal carcere “mantiene” la sua famiglia, guadagnandosi anche la stima dell’Ispettore Domenico Manzi, che segue il suo “recupero” nella casa circondariale.
Nel suo proseguire il racconto sulla Napoli dei gruppi sociali particolari (il tifo organizzato di Estranei alla massa), delle istituzioni (il viaggio nella giustizia de L’udienza è aperta, della riqualificazione territoriale nel citato Grande Progetto), l’autore di Tornando a casa, Vento di terra e L’ora di punta realizza un documentario personale ed essenziale sull’universo della reclusione, raccontando la quotidianità dell’esperienza carceraria – da sempre patata bollente per istituzioni e società civile – tenendosi equidistante dai luoghi comuni, positivi e negativi, che di norma la investono (il carcere peraltro non è molto frequentato dal cinema italiano degli ultimi decenni, se si eccettuano Cesare deve morire dei fratelli Taviani, Il loro Natale di Gaetano Di Vaio o il bel corto Confini di Maurizio Fiume); con uno stile mosso e nervoso che fa ampio uso della camera a mano per “pedinare” il Gemello e gli altri protagonisti del racconto, Marra ci parla di una parabola carceraria virtuosa, che può aprire al protagonista un cammino di redenzione e di reinserimento nella società possibili, “eclissandosi” con umiltà dietro ai volti e ai gesti dei suoi non-attori per farne risaltare tutta l’umanità, specie nei frequenti colloqui di Raffaele con l’ispettore Manzi, che costituiscono il vero cuore narrativo dell’opera.
Presentato alle Giornate degli Autori a Venezia 2012, il film esce in un riversamento digitale perfetto ma privo di extra (€ 14,99).
Per info: http://www.cghv.it/film-dvd/Il-gemello/f20843 (foto)
Intervista a Vincenzo Marra: