SuDanzare riporta la tarantella contemporanea all’attenzione del pubblico partenopeo ricordando Franco Mastrogiovanni.
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Per il secondo anno consecutivo SuDanzare, compagnia di Danza PopolareContemporanea, diretta da Tullia Conte, ha portato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli la Tarantella contemporanea o per meglio dire ha celebrato una “sanTarantella”, frutto di una contaminazione mistica tra la circolarità della cultura greca che dà origine al ballo e una spiritualità “cristiana” sui generis. Sacrificio, circolarità della scena, pathos mistico, tipico di chi invasato e morso dalla tarantola assume movenze vorticose, ritmiche e forsennate sono solo alcune delle caratteristiche di uno dei balli più noti della cultura magno greca in Italia.
Lo spettacolo, portato in scena grazie alla collaborazione di b direttore dei servizi educativi del Museo, racconta la storia di un gruppo di adepti ad una nuova religione e devoti, per l’appunto, al culto di san Tarantella. Un’esperienza extrasensoriale che li traghetterà in un vortice di Eros e Thanatos, di follia e rapimento, ritmo, eleganza e smodatezza.
SanTarantella, quest’anno, porta con sé la dedica a Francesco Mastrogiovanni, maestro di scuola, ricoverato nel luglio del 2009 in un ospedale psichiatrico di Vallo della Lucania, dove è stato legato al letto e sedato, e dove ha trovato la morte dopo 90 ore di agonia. Dalla follia “scenica” dal furore bacchico e dionisiaco che incontra la sua catarsi nella musica, alla violenza, assurda e senza limiti, della vita reale per la quale mancano parole e non esistono spiegazioni.