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Terra dei Fuochi: il Coordinamento Comitato Fuochi e lo strano caso delle proroghe bipartisan al sistema di tracciabilità dei rifiuti industriali

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Licenziato pochi minuti fa dal Coordinamento Comitato Fuochi un comunicato stampa col quale il comitato, nato nel luglio 2012 ed attivo sui territori della provincia nord di Napoli e quella di Caserta, spiega il complicato passaggio del voto dello scorso 17 febbraio 2014 al decreto ‘milleproroghe’ (decreto-legge 31 agosto 2013, n. 125 101, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2013), e in particolare dell’esame di uno degli emendamenti più contestati, quello che chiedeva l’ennesima proroga del sistema di tracciabilità dei rifiuti industriali, vitale per monitorare gli illeciti delle imprese e le connivenze con la cosa pubblica. La comunicazione del CCF informa che: “erano stati infatti presentati emendamenti per procrastinare, ancora una volta, il sistema di tracciabilità dei rifiuti, dopo quelli presentati da Realacci (PD) presidente della commissione ambiente della camera, poi costretto a ritirarli dopo il clamore mediatico scatenato dai comitati”.

Gli emendamenti in questione sono stati quello delle 10.15 a firma dell’ on Abrignani (Forza Italia) e quello delle 10.16 a firma dell’on Guidesi  (Lega Nord), entrambi, si legge nella nota del CCF, del tutto supportati dal PD e dal governo che chiedeva di non ritirarli. Mentre l’emendamento di Guidesi viene respinto, quello di Abrignani viene invece mutilato della richiesta di rinvio di applicazione dell’intero sistema di tracciabilità, lasciando così in piedi solo la proroga per l’applicazione delle sanzioni.

Dunque sostanzialmente le proroghe non passano benchè, denuncia il CFF, del passaggio alla Camera sia stato fatto un resoconto diverso che, secondo il Comitato, sarebbe strumentale a lasciare intendere a cittadini ed aziende che è possibile godere di ancora un poco di dilazione sull’applicazione di procedure di controllo altresì irrimandabili. Ma il CCF nel passaggio parlamentare legge di più, vale a dire la precisa volontà politica di lasciare intendere al nuovo governo in formazione che invece la proroga de facto ci sia, così da giustificare un eventuale futuro decreto che rovesci il senso del voto e garantisca la (emergenziale?) applicazione di questa. La linea politica, secondo il CCF, sarebbe quella di far passare il messaggio che la proroga alla puntuale applicazione del sistema di tracciabilità dei rifiuti industriali sia una sana iniziativa salva-aziende.

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