“È proprio il libro di me diventato vecchietto” dice Gianni Alfonso Pacinotti, in arte Gipi parlando del suo ultimo libro unastoria (nessun errore di stampa: si scrive tutto una parola e con la U minuscola a disprezzo di qualsiasi regola grammaticale).
Il libro, a mio avviso il miglior graphic novel uscito nel 2013, è in vendita anche nelle migliori librerie e fumetterie di Napoli.
Nella storia il protagonista è un uomo di cinquant’anni, Silvano Landi, che viene internato in un ospedale psichiatrico perché non riesce più a decodificare la realtà che lo circonda e, parallelamente, corre la storia di un suo antenato, un soldato italiano impegnato sul fronte durante la Prima Guerra Mondiale. E questa storia ci racconta di come cambia il concetto di felicità con l’avvicendarsi delle varie generazioni. La differenza la spiega bene Paolo Rumiz recensendo la graphic novel su “La Repubblica” del 3 novembre: “I nostri nonni: non chini su Twitter, ma col viso avido di stelle. Gente per la quale la felicità è una pagnotta, una fumata di pipa in trincea, una lettera da casa, una bevuta di grappa, una coperta calda fra un assalto e l’altro. È tra quei giganti che seppero masticare la vita a denti pieni perché vissuti accanto alla morte che Silvano Landi, scrittore in crisi di nervi, trova la via d’uscita dalle masturbazioni intellettuali di uomo contemporaneo e dalla clinica in cui tentano di intrappolarlo con i farmaci”. Le lettere del nonno hanno un valore salvifico e terapeutico per Silvano. L’intento comunicativo del libro di Gipi ricorda il contenuto di alcuni componimenti poetici di Giuseppe Ungaretti. Si pensi ad esempio al componimento “Veglia” in cui il Poeta, in una trincea, proprio come il nonno del protagonista del nostro fumetto, dopo aver passato una notte accanto al cadavere di un compagno deceduto in Guerra, dichiara il suo amore incondizionato per la Vita.
E’ evidente già sfogliando unastoria che la grande capacità di questo fumetto è di essere a metà fra la narrativa e la poesia. Non andrebbe usata nemmeno l’espressione di Hugo Pratt “letteratura disegnata”, anche perché quando si legge un testo letterario in prosa l’attenzione non si sofferma su ogni singola parola. Quando leggiamo un grande romanzo a fumetti come questo ci possiamo soffermare, con grande piacere, su ogni dettaglio. Parola o immagine che sia…
Gipi, unastoria, Coconino Press, 128 pp. (colori), 18 euro.