Arriva nelle sale cinematografiche italiane il 25 e 26 novembre prossimi Pompei dal British Museum, il documentario prodotto dal British Museum di cui s’è tanto parlato negli ultimi mesi e che, partendo dalla Mostra “Life and death in Pompeii and Herculaneum”, tenutasi nello stesso Museo e che ha attirato centinaia di migliaia di visitatori, ricostruisce la vita quotidiana degli uomini e delle donne di Pompei ed Ercolano prima della tragica eruzione del Vesuvio del 79 d. C., grazie agli esperti che guidano gli spettatori nel percorso della mostra, animazioni in computer graphic, uso della stereoscopia, commento musicale ed inserti poetici e testimoniali dell’Età dei Flavi.
Il MAV, il Museo Archeologico Virtuale situato nel centro di Ercolano ospita questo importante evento che coniuga archeologia e cinema stereoscopico e che si propone come esperienza dall’alto valore divulgativo, rivolta a tutte le platee, in particolare quelle studentesche.
Non si mette in discussione l’alto valore culturale dell’operazione. Che però un evento di tale respiro venga promosso da un ente straniero e che le preposte istituzioni italiane non siano state capaci negli ultimi anni (a memoria non ricordiamo operazioni del genere, ma attendiamo di essere smentiti) di promuovere manifestazioni analoghe per impianto e portata, capaci di coinvolgere un pubblico amplissimo ed eterogeneo, è circostanza su cui riflettere e che la dice lunga sulle condizione in cui versa il comparto culturale italiano, a partire da quello dei beni archeologici.
Meditate, gente, meditate!