E siamo pronti a rituffarci nel campionato per un nuovo tour de force tra Serie A e Champions League che ci porterà direttamente a metà novembre al ritmo di due partite a settimana e si ricomincia con un match importante (ma sottolineo non decisivo) contro la Roma, in trasferta.
Roma-Napoli è il match tra prima e seconda, ma oggettivamente gli azzurri arrivano alla gara con qualche pensiero in più, in primis la condizione generale con i dubbi su Higuain e Albiol e con Zuniga quasi certamente out, nonostante siano tutti rimasti a Napoli a curarsi durante la sosta. Il secondo dubbio è la stanchezza visto che molti dei titolari azzurri hanno giocato due gare intere con le rispettive nazionali, e tra gli altri Fernandez e Armero (candidati proprio alla sostituzione di Albiol e Zuniga) sono in viaggio e se tutto va bene potranno sostenere una seduta di allenamento nel pomeriggio di giovedì a poco più di 24 ore dal match dell’Olimpico.
Chiarita questa debita premessa, laddove la Roma invece si presenta in campo a ranghi completi e con assente il solo squalificato Balzaretti e il lungodegente Destro, la gara si annuncia entusiasmante e difficilissima per entrambe le squadre. È un dato oggettivo però che i giallorossi siano primi con merito per il gioco espresso, che li ha portati ad essere miglior difesa e miglior attacco, grazie ad un equilibrio complessivo di cui è artefice completamente Garcia. L’allenatore francese ha il merito di aver semplicemente riportato alla normalità una squadra immersa in un caos generale nelle ultime stagioni, emblematica la frase: “Ho riportato la chiesa al centro del villaggio”, ovvero restituito riferimenti e tranquillità a giocatori che scarsi non lo sono mai stati.
D’altro canto il Napoli finora in campionato ha offerto una costanza di rendimento con unico inciampo, quello contro il Sassuolo, pur mutando tattica di gioco e modulo a seconda dell’interpretazione della gara e dell’avversario, ora 4-2-3-1 ora 4-4-2, talora con il comando delle operazioni e talvolta puntando su linee corte, recupero palla e contropiede. Benitez (foto) sa come preparare questo match, e ha avuto il tempo a disposizione di studiare a dovere gli avversari, sperando di poter contare su Hamsik di nuovo tirato a lucido dopo qualche prestazione opaca e più in generale su un gruppo di giocatori il cui morale è alto sia per quelli che tornano dalle nazionali con il pass mondiale in tasca sia per gli altri non nazionali che finora hanno sempre sentito la fiducia del tecnico trovando spesso molto più spazio di quanto si sarebbero aspettati alla vigilia della stagione.
Impossibile fare una previsione su che match vedremo venerdì sera, presumibile credere che la Roma non muterà atteggiamento e proverà a bissare la prestazione di Milano sfruttando il magic moment di Florenzi e Gervinho e gli eventuali spazi che il Napoli dovesse concedere. Gli azzurri dal canto loro devono badare soprattutto ad attaccare e difendere tenendo la squadra corta e le linee molto strette per impedire una facile circolazione di palla sull’asse De Rossi-Strootman-Totti, che costituisce la vera spina dorsale della squadra attualmente capolista.
Poi da sabato ci sarà da pensare alla trasferta di Marsiglia in Champions League, altra gara importante ma non decisiva, certamente raccogliere punti al “Velodrome” significherebbe un bel passo avanti sulla strada della qualificazione.
[Foto: sscnapoli.it]