L’atmosfera era festosa sabato mattina all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Un gruppo di giovani ricercatori e di neolaureati ha deciso di far nascere l’Italian Institute for the Future, un istituto che si occupi di analisi di tipo politico, sociologico piuttosto che economico per prevenire e affrontare le sfide, più o meno dure, che gli anni a venire riservano ai giovani.
Il primo intervento della giornata è stato del presidente Roberto Paura, il quale ha tenuto a sottolineare come gli studi sul futuro sono stati sempre importanti in paesi come gli stati anglofoni mentre in Italia, paese in cui si prevede un futuro non proprio roseo, mancano del tutto. Ed è proprio questo il motivo ed il senso più profondo di un’iniziativa di questo tipo: iniziare un serio ed accurato lavoro di progettazione un po’ come fa Greenpeace che si comporta come una sorta di lobby che cerca di far pressioni su tutti coloro che, nell’ambito dell’economia e della politica, hanno il potere di prendere decisioni per far andare avanti il Paese.
Questo servirà anche ad evitare impasse di tipo socioeconomico; sottolinea un consigliere dell’ IIF, Andrea Gatto: “chiaro che le crisi odierne risentono della mancanza di visione a lungo termine delle generazioni passate. Da qui, si delinea il pensiero che, per educare al futuro, sia bene investire in due punti fondamentali, divenuti oggigiorno critici nel nostro Paese, ossia ricerca e formazione, orientandole in particolar modo da un lato ai giovani, dall’altro a politici, professionisti e agli accademici”. L’istituto, assicurano i fondatori, si farà promotore di molteplici eventi come corsi, seminari meeting e corsi di formazione per decisori politici. Avrà una rivista trimestrale, “Futuri” a partire dell’anno prossimo.
Chi fosse interessato agli eventi dell’Italian Institute for the Future tenga d’occhio la rassegna “Futuro Remoto”. All’interno di questa manifestazione sarà possibile assistere ad un evento pilota dell’ Istituto.
[Foto: julienews.it]