Segnali di umana presenza, il nuovo lavoro discografico di Nino Buonocore da lui prodotto per l’etichetta salernitana Hydra Music, esce a nove anni di distanza dal precedente lavoro (Libero passeggero): questo la dice lunga sulla personalità di un artista che appartiene al ristretto novero di quelli che producono arte quando hanno qualcosa da dire, che si muovono per necessità, non per venire incontro alle leggi del mercato.
Segnali di umana presenza, titolo “umanistico” quanto mai emblematico, è infatti un disco meditato, lavorato, cesellato con grande cura del dettaglio. Preceduto dall’uscita del bel singolo Il lessico del cuore – brano in cui il cantautore guarda alla contemporaneità con disincanto e speranza («Forse ci vorrebbe una rivoluzione/ non farebbe male un po’ di confusione») -, il lavoro è una sorta di summa del Buonocore pensiero (suoi gli arrangiamenti e i testi di tutti i brani, a quattro mani con Michele De Vitis): in primo piano l’elegia della memoria e del ricordo tanto cari al nostro (Millenovecento73), ma anche la fragilità dei sentimenti e le loro aporie trasfigurate in soluzioni di arrangiamento delicate e sognanti (Tienimi stretto, L’amore che non vedi); fanno capolino momenti più leggeri come il racconto della scanzonata vita musicale della gioventù (Tutto un altro film), ritratti realistici e ficcanti di tipi umani alle prese con i problemi più o meno grandi di tutti i giorni (Serena) e veri e propri gioiellini come Un amore qualunque, ironica ballata dal ritmo swing e con echi di samba introdotta da una suggestiva ouverture al piano, o divertissement dalle sonorità di bossa nova (Passeggiando).
L’artista partenopeo appare in gran forma, il suo canto è limpido e suadente, l’orchestrazione di molti brani è lussureggiante, con archi e fiati in primo piano (come nel singolo), i testi ospitano un lirismo rattenuto mai retorico. Confezione minimal cartonata per il disco (€ 16,30).
Per info: http://www.hydramusic.it