Riflettori puntati sulla provincia a nord di Napoli, che mira a fare un lavoro sempre più organico di ridefinizione della propria identità territoriale e culturale. L’eterno hinterland guarda alle prospettive tracciate dall’ipotesi di abolizione delle province: Afragola, Casoria, Cardito, Caivano, Acerra, Frattamaggiore, Sant’Arpino e gli altri comuni di Napoli nord si preparano a predisporsi, nei confronti del capoluogo, in qualità di area metropolitana, una città contigua alla città, che si svolge da Giugliano ad Acerra, con una popolazione odierna di circa un milione di persone, esattamente comparabile con quella della stessa Napoli, e che porterebbe l’intera metropoli ad annoverare poco più di due milioni di abitanti; la provincia nord si avvicina così a grandi passi verso la realizzazione della propria vocazione fringe, col plus della sostanziale indipendenza amministrativa dalla Città.
Lo strenuo lavoro del CCF, Coordinamento Comitato dei Fuochi, la realtà sovracomunale che da quasi un anno si occupa di mettere in rete le tante associazioni di cittadini nate spontaneamente sui territori con l’obiettivo di denunciare lo scempio delle campagne, (depositi e sversamenti malavitosi, sprezzo strumentale delle regole della differenziata, inceneritori dalle procedure al limite della legalità in luogo dell’irrimandabile obiettivo rifiuti zero) si avvia finalmente a produrre il check up ufficiale delle nostre terre avvelenate anche grazie alla sottoscrizione, da parte delle amministrazioni comunali interessate, del Patto per la Terra dei Fuochi: la prospettiva, sostengono alcuni, è quella di vietare la produzione di cibo, almeno finchè la terra non sarà guarita, e convertirsi al no food, recuperando alcuni tradizionali baluardi della antica prosperità agricola tra Napoli e Caserta, come la coltivazione e conseguente lavorazione della canapa.
Ma il faticoso percorso di riscoperta, oppure dovremmo dire di scoperta primigenia, della propria identità da parte di alcune tra le più densamente popolate province di Napoli, passa necessariamente per l’affrancamento dalla morsa malavitosa, affrancamento politico e più ampiamente culturale, e la metabolizzazione e superamento del complesso di inferiorità di una provincia-mero bacino d’utenza per il capoluogo. Così, nell’attesa che le amministrazioni, quelle che governano da tempo e le fresche insediate, si impegnino per i loro territori in piani strutturali che sappiano gettare il cuore oltre la siepe, sul modello di altre paradigmatiche comunità di eventi-intenti (Giffoni col Film Festival, Spoleto col Festival dei Due Mondi, la fortunata Ravello col festival di musica classica nella splendida cornice dell’auditorium Niemeyer), alcuni imprenditori della cultura e dello spettacolo aprono di loro iniziativa le piste giuste, col supporto delle amministrazioni di riferimento.
È il caso del ventinovenne imprenditore frattese Francesco Scarano, che prende in mano le redini del Teatro Lendi (strada provinciale Frattamaggiore – Sant’Arpino) a 35 anni dalla fondazione della storica sala tra le provincia di Napoli e quella di Caserta, e lo rilancia, in accordo con la stessa famiglia Lendi e col supporto dei comuni di Frattamaggiore e Sant’Arpino, a partire dalle più rappresentative performance del teatro e della musica di Napoli; Scarano immagina di far crescere, nel tempo, il Lendi sul modello di quelle strutture polifunzionali dello spettacolo e dell’intrattenimento che sono già un classico nel nord Europa; dice Francesco: “Finita la stagione teatrale il teatro si trasformerà. La platea sarà sostituita da tavoli per cene spettacolo. E, inoltre, ancora un terzo progetto, non mancherà lo spazio per dj set e live set in versione clubbing». Il Teatro Lendi di Francesco Scarano si prepara così ad attrarre la curiosità intellettuale, la ricerca d’evasione, l’investimento in cultura e tempo libero del suo pubblico naturale di riferimento, senza bisogno di arrivare in Città; lo farà con un cartellone giocato tra musica d’autore, commedia e cabaret, capace di intercettare tutta la rosa delle proposte di punta del teatro partenopeo per la stagione e di accaparrarsi pure di alcune preziose novità.
È il caso di “CAROSONE, L’AMERICANO DI NAPOLI”, il musical sull’arte di Renato Carosone, con Sal da Vinci nella parte di Renatone, sognato e scritto da Federico Vacalebre per la regia di Fabrizio Bancale e gli arrangiamenti di Lorenzo Hengeller, completamente made in Naples, al debutto il prossimo ottobre al teatro Diana di Napoli; il Lendi ospita invece il prossimo 5 dicembre lo spettacolo, opera multimediale perché costruita sull’interazione tra presente e passato, attori e musicisti e ballerini in carne e ossa con le immagini d’archivio, proiettate su uno schermo ad altissima definizione posto sul coperchio del pianoforte a gran coda perennemente in scena: Carosone, Di Giacomo, Van Wood, ma anche Fred Buscaglione sono portati in scena da attori in carne e ossa, ma anche dai propri avatar, ovvero da immagini originali di archivio doppiate per l’occasione. L’espediente narrativo è la scommessa di giornalista musicale, maniaco di Carosone, di riuscire a convincerela Rai a girare una fiction sul maestro. I dirigenti di Viale Mazzini gli chiedono di aggiungere sesso, gossip, scandali alla vita e soprattutto alla musica di Carosone, ma il dialogo tra il giornalista e Carosone, Di Giacomo e Van Wood, sia quelli incarnati dagli attori e ballerini che quelli nelle immagini proiettate sul gran coda, dimostreranno la straordinaria attualità delle canzoni di Renato, ancora oggi ballate nelle discoteche di mezzo mondo, cantate nei teatri, ma anche negli stadi e nei cortei politici. Gli arrangiamenti, a tratti filologici, in altri estremamente moderni, con l’uso di un dj sempre in scena, sono un’altra delle caratteristiche dell’allestimento, trasversale da tutti i punti di vista. Nello spettacolo trovano anche spazio video contributi di Fiorello, Pino Daniele, John Turturro, Carlo Vedone, Manu Chao, Renzo Arbore, Vinicio Capossela.
Il musical carosoniano è preceduto, in cartellone al Lendi, da un altro inedito di razza: è il caso del nuovo recital di Massimo Ranieri, “SOGNO E SON DESTO – Chi nun tene coraggio nun se cocca ch’ ‘e femmene belle”, in cartellone il prossimo 20 novembre 2013. Scritto da Gualtiero Peirce e Massimo Ranieri, lo spettacolo canta gli ultimi e i sognatori narrati, di volta in volta, da Raffaele Viviani e Pino Daniele, ma pure dal teatro di Eduardo De Filippo e Nino Taranto, oltre che dal grande cantautorato italiano ed internazionale di Fabrizio De Andrè, Francesco Guccini, Charles Aznavour e Violeta Parra. L’orchestra è composta da Massimiliano Rosati (chitarra), Flavio Mazzocchi (pianoforte), Mario Guarini (basso), Luca Trolli (batteria), Donato Sensini (sax). Maestro d’armi Renzo Musmeci Greco. Luci Maurizio Fabretti.
È fissato per il 20 dicembre l’appuntamento frattese e santarpinese coi DITELO VOI e la loro “GOMORROIDE”: una parodia della camorra stessa, del suo modus, della sua parlesia, piuttosto che del romanzo di Saviano. Il pubblico del Teatro Lendi riderà, e di gusto, nelle terre d’origine di alcuni dei clan di punta dei tempi della NCO di Cutolo e, in fasi più recenti, del super-business della mondezza, grazie alla comicità straripante e mai volgare del trio composto da Francesco De Fraia, Mimmo Manfredi e Raffaele Ferrante, al racconto della “famiglia radioattiva”, che abita direttamente in una discarica abusiva, del killer della camorra che si aggira tra lampade abbronzanti in cerca della sua vittima (peccato che ammazzi sempre la persona sbagliata), del il figlio del Boss Sandokan che viene rinchiuso in cella, e di “camorra’s got talent” il nuovo, avvincente talent show, che la camorra ha organizzato per reclutare le nuove leve della criminalità.
Coppia all’asso a gennaio, con la novità teatrale di Carlo Buccirosso, “LA VITA È UNA COSA MERAVIGLIOSA“, e quella di Biagio Izzo (7 gennaio 2014) con “ESSE O ESSE”, che vede l’irresistibile Izzo, in scena con Francesco Procopio, nei panni di un reduce da un disastro aereo senza vittime ma che lo costringe a stare un periodo disperso nel deserto, tra aperture riflessive che mettono bene in luce la poliedricità dell’attore e divertentissimi miraggi nei pressi della provvidenziale oasi.
Il percorso coi comici si conclude il 14 marzo 2014 con “PEPPY HOUR”, autentica festa in scena ideata e diretta da Peppe Iodice e Lello Marangio, mentre la musica canta con le voci di Monica Sarnelli con “NOTTE LENTA” (1 febbraio 2014), curato nella produzione artistica, negli arrangiamenti e nei missaggi da Gigi De Rienzo, nell’ambito del quale Monica canta l’inedito, a firma Franco del Prete (Showman) che da il titolo all’operazione, e “Tu nun siente niente”, scritto da Enzo Leomporro degli Audio 2, ma pure “Acquaiuo’ l’acqua è fresca” e “Campagna” di James Senese, “Che lle conto?” di Sergio Bruni, “Caravan Petrol” di Renato Carosone, “Chi tene ‘o mare” di Pino Daniele, “Senza voce” di Enzo Gragnaniello, “St’ammore” di Nino D’Angelo; e di Gigi Finizio (14 e 15 febbraio 2014) col fortunato “BUONA LUNA”, progetto prima di tutto discografico nato dalla richiesta di Alessandro Siani di inserire, nel suo film campione di incassi “Il principe abusivo”, il brano di Finizio “Amore Amore”. E poi, alcune poesie di Siani diventano canzoni con la musica e la voce di Gigi Finizio, e Gigi stesso spolvera alcuni grandi classici per una performance degna di una inedita sera di san Valentino spesa, una volta tanto, un po’ più in qua del mare, ma molto vicino a nuovi ed importanti sogni.
20 NOVEMBRE 2013 > MASSIMO RANIERI in “SOGNO E SON DESTO – Chi nun tene coraggio nun se cocca ch’ ‘e femmene belle”.
5 DICEMBRE 2013 > SAL DA VINCI in “CAROSONE, L’AMERICANO DI NAPOLI”.
20 DICEMBRE 2013 > I DITEVOLO VOI in “GOMORROIDE”.
GENNAIO (DATA IN VIA DI DEFINIZIONE) > CARLO BUCCIROSSO “LA VITA È UNA COSA MERAVIGLIOSA”
7 GENNAIO 2014 > BIAGGIO IZZO in “ESSE O ESSE”.
1 FEBBRAIO 2014 > MONICA SARNELLI IN “NOTTE LENTA”
14 E 15 FEBBRAIO 2014 > GIGI FINIZIO IN “BUONA LUNA”
14 MARZO 2014 > PEPPE IODICE in “PEPPY HOUR”
IN ABBONAMENTO MASSIMO RANIERI, I DITELO VOI, CARLO BUCCIROSSO, PEPPE IODICE E MONICA SARNELLI.
Gli altri spettacoli FUORI ABBONAMENTO.
Teatro LENDI
Strada Provinciale Frattamaggiore – Sant’Arpino
tel. 081 891 9735