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“Salomè”: Il mito di Carmelo Bene continua nei dvd CG Home Video

Recentemente omaggiato in un convegno al PAN di Napoli (vedi: https://www.effettonapoli.it/spettacolo/c-b-le-revenant-al-pan-si-celebra-il-mito-di-carmelo-bene/), il mito di Carmelo Bene rivive nei dvd targati CG Home Video, che ha contribuito a rimpinguare con alcune recenti uscite la non folta videografia digitale del grande artista salentino.

Già disponibile in catalogo da qualche tempo è Salomè (€ 12,99), che Bene realizzava più di quarant’anni fa: forse la sua opera cinematografica più compatta, pur se nella dimensione estremamente sperimentale che la caratterizza; Bene proseguiva con questo (anti)film la sua stagione di demolizione dei codici – narrativi ed estetici -, delle strutture, dei generi, della cinematografia tradizionale, come in teatro aveva picconato tutti i canoni dello “spettacolo” borghese: pur nel vortice di una ferocia iconoclasta, si riesce a seguire la “trama” dell’omonimo dramma di Oscar Wilde da cui il nostro prende le mosse (già portato a teatro, del resto), a sua volta immersione decadente dei noti fatti biblici di Salomè, figliastra di Erode, tetrarca di Galilea ai tempi di Giovanni Battista e del Cristo, che chiede ed ottiene dal sovrano la testa del Battista che ha rifiutato le sue lusinghe; ma, nel cinema “contro il cinema” di Bene la trama è ovviamente solo un pretesto: essa viene calata nell’acido di una architettura cromatica abbacinante (realizzata con il fenomenale pittore-operatore Mario Masini): Bene/Erode, Salomè (Donyale Luna), Jokanann (il Battista) e gli altri personaggi si muovono dentro un allucinante profluvio di ori sfarzosi, di porpore alludenti ad una sensualità sfatta, luccichii, aureole di cartapesta, contorsioni bizantine, vortice barocco non immemore delle abbaglianti suggestioni delle cattedrali salentine; a rintuzzare ogni tentazione di continuità narrativa pensa un montaggio (di Mauro Contini) estremamente franto e sincopato (Salomè è probabilmente il film italiano con più inquadrature: se ne contano svariate migliaia, tra cui molti fotogrammi “subliminali”, come nel precedente Don Giovanni); a disperdere ogni senso del sacro (il film descriveva, nelle parole dello stesso Bene, «l’impossibilità del martirio in un mondo presente, non più barbaro, ma esclusivamente stupido») una girandola di squarci beffardi e irrisori (un Cristo esilarato, un anticristo che tenta di inchiodarsi da solo alla croce sulle note di Abat-jour), sospensione dada di ogni senso e logica (che causarono al regista non pochi problemi con la censura e una pesantissima reazione del pubblico – che degnerò in rissa – alla proiezione del film a Venezia).

L’edizione home video restituisce con fedeltà il lavoro fotografico fatto sulla pellicola, tanto più meritorio visto che su quest’ultima cominciano a palesarsi i segni del tempo: non ci sono fenomeni digitali di rilievo, la visione è fluida, non si rimpiange l’assenza di contenuti extra.

Per info: http://www.cghv.it/film-dvd/Salome/f31024  (fonte foto)

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