Dall’inviata
P. J. Hogan (Il matrimonio del mio migliore amico e Le Nozze di Muriel) al Festival Internazionale del Film di Roma porta una commedia dai toni grotteschi e un po’ amari che fa un po’ il verso al musical e promette risate dall’inizio alla fine.
Il musical continuamente citato è The sound of music (in Italia, Tutti insieme appassionatamente), ma i rapporti familiari in questo film non sono certo affrontati con toni generosi e sdolcinati. Il film è Mental (nella foto, una scena) e attraverso il ridicolo e l’assurdo mostra diverse sfumature della follia, come appunto cita il titolo. Una sfilata di casi umani a cominciare dalla protagonista Toni Collette, qui nelle vesti di una governante improvvisata e molto aggressiva. Dobbiamo dunque dimenticarci della dolcezza di Julie Andrews, che in questo film viene solo evocata.
Fin dalla prima sequenza la storia riesce a catturare lo spettatore. Molto coinvolgente la colonna sonora, un mix di musica pop e canzoni dal musical che crea il giusto effetto straniante e riesce a caricare ulteriormente di grottesco il film. Il classico e saturo plot della governante che deve badare ai figli di un uomo in carriera è rovesciato dal suo interno e questa volta non vi è alcun innamoramento. Shaz (Toni Colette) è una donna dall’oscuro, travagliato passato, dall’aspetto forte e sicuro di sé, che viene letteralmente abbordata da Barry, un politico donnaiolo che trascura la famiglia e le propone, dopo che la moglie è stata ricoverata in manicomio, di badare alle sue 5 figlie. Shaz approfitterà di questo ruolo di Mary Poppins improvvisata, per risolvere una questione in sospeso. Gli interpreti migliori del film sono soprattutto la Collette e Liev Schreiber, che in questo film hanno delle vesti un po’ insolite e dimostrano di essere in grado di ricoprire diversi ruoli.
Anche questo film come Populaire è fuori concorso e a questo punto sarebbe discutibile la scelta dei film candidati alla competizione. Tra questi, al terzo giorno del Festival, spiccano il film francese di Donzelli (Main dans la main) e quello di Pappi Corsicato, Il volto di un’altra.
Foto: Ufficio Stampa Festival Internazionale del Film di Roma