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Cinema

Festival di Roma, concorso: “Il volto di un’altra” di Pappi Corsicato

Dall’inviata 

Il volto di un’altra, il film di Pappi Corsicato che affronta il discorso sull’immagine e l’abuso dell’immagine in una società volta al consumismo, è ricco di citazioni cinematografiche, la prima delle quali, la più eclatante, è di matrice “wilderiana” e, infatti, richiama Ace in the Hole, film degli anni ’40 di Wilder, che resiste al tempo risultando attualissimo. Il legame sta nel fatto che appena si verifica un evento scandaloso e di una certa risonanza, i media e la gente stessa si rivelano spietati e diventano spettatori del grande spettacolo della vita. Corsicato racconta appunto della vicenda di una donna, Bella interpretata da Laura Chiatti (foto), che, reduce da un’incidente nel quale resta ferita al volto, decide su suggerimento del marito di fingersi sfigurata per avere il premio dell’assicurazione. Anche in questo inganno a scopo di lucro rieccheggiano altri film del grande regista viennese, come The Fortune Cockie.

Il personaggio del chirurgo plastico senza scrupoli, votato più all’apparenza che alla sostanza è interpretato da Alessandro Preziosi che rivela buone doti di recitazione dovute anche alla formazione teatrale.  Lui rappresenta l’altra faccia della medaglia, la vanità e l’arrivismo maschile.  La pellicola – in concorso – rivela anche toni brechtiani, poiché molte scene e anche le stesse scenografie, per non parlare della recitazione sono stranianti e ci ricordano in continuazione che si tratta di una finzione. Per esempio una sequenza straniante è quella della sala operatoria, girata completamente in bianco e nero. È un buon film italiano che può farsi valere alla competizione internazionale.

Foto: Ufficio Stampa Festival Internazionale del Film di Roma

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