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Il riscatto di chi è emarginato nella raccolta “Il canto stonato della Sirena” di Monica Florio

di Annella Prisco Saggiomo*

(versione integrale della recensione apparsa parzialmente su La Repubblica)

L’attenzione alle realtà che vivono ai margini della società costituisce l’asse portante del volume “Il canto stonato della sirena” di Monica Florio (Il mondo di Suk Libri, pag.144, euro 13), raccolta di ventisei racconti legati tra loro da un comune denominatore, quello dell’universo dei più deboli che vengono di volta in volta riproposti dall’autrice con una scrittura incisiva e limpida, priva di sovrastrutture, ma al tempo stesso scorrevole e di sicura presa sul lettore, proprio per la capacità di aderire alle diverse realtà quotidiane osservate, senza mai avere la pretesa di giudicare, ma con una elegante dimensione di complicità che proprio per questo rende la narrazione quanto mai coinvolgente. I protagonisti delle varie storie narrate sono dei perdenti, discriminati e arresi, ma altresì dotati di uno spiccato senso di dignità che li rende comunque esemplari nella drammaticità delle loro vicende, raccontate spesso in prima persona, elemento questo che rinforza il processo di compenetrazione. Interessante e singolare anche la scelta dei titoli dei singoli racconti, perché sono titoli spesso solari e ricchi di una luminosità in contrasto con gli intrecci delle storie, ma probabilmente è una scelta studiata proprio perché la Florio lancia comunque, attraverso il destino segnato e infelice dei suoi personaggi, un messaggio di speranza e di riscatto, quasi come se la sofferenza abbia un valore catartico e ripristini un ciclo di armonia e di riscatto dalle sofferenze umane. I racconti sono tutti ambientati a Napoli, in quegli anfratti della città lontani dai riflettori, ma proprio per questo tanto più veri ed umani.

Monica Florio è Press Office/Communication & PR Manager. Giornalista pubblicista, ha pubblicato il saggio “Il guappo – nella storia, nell’arte, nel costume” (Kairòs Edizioni, 2004). Suoi racconti sono apparsi in diverse antologie.

Nel volume “Il canto stonato della Sirena. Racconti di una città smarrita” la scrittrice napoletana coglie l’emarginazione nelle sue molteplici cause: genetiche, sociali, sessuali. Protagonisti delle storie narrate sono, non a caso, eterni outsider di cui viene sottolineata non la diversità bensì la normalità, frutto di sogni e di aspirazioni comuni a tutti noi. Dal libro scaturisce l’immagine di una città contraddittoria, sfuggente come la sirena ritratta nell’immagine di copertina dall’artista Corrado De Benedictis, nel cui volto senza tratti ognuno ha la possibilità di riconoscersi.

Il libro è in vendita nelle principali librerie e online ed è distribuito da PDE.

*Figlia dello scrittore Michele Prisco, a sua volta scrittrice, è funzionario della Regione Campania per il settore Cultura e Spettacolo, oltre che vicepresidente del Centro Studi Michele Prisco, dedicato alla preservazione della memoria del grande scrittore.

 

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