Il 68 in Italia è stato un anno molto importante. Non ha solo concesso una serie di diritti e garanzie a studenti e operai come lo Statuto dei Lavoratori o il diritto a riunirsi in assemblea. Ma è stato il più grande fenomeno di costume che ha permesso che questa società fosse un po’ meno maschilista e patriarcale e un po’ più libertaria.
A parlarci di lotte e di contestazioni, delle battaglie di studenti e operai alla fine degli anni Sessanta, nella nostra città, è una giovane studiosa napoletana, Carmen Pellegrino (foto), classe 1977, che ha fatto dei movimenti collettivi l’oggetto dei suoi studi.
La lettura del suo saggio è molto facile. Si esaminano in queste 200 pagine tutti (o quasi) gli aspetti che hanno caratterizzato gli anni della Contestazione (fra questi, quelli meglio trattati sono: le lotte studentesche, quelle operaie, le battaglie dei Cattolici del Dissenso, ritratti di personaggi particolari come Agostino ‘o pazzo, la moda dei “capelloni”).
Mentre si legge questo libro, mentre si leggono le testimonianze dei protagonisti della Contestazione piuttosto che gli estratti dei comunicati del movimento studentesco, si respira l’aria “rivoluzionaria” di quegli anni, la voglia si rovesciare il “sistema” (termine molto gettonato in quegli anni per indicare il potere e le sue ramificazioni mediatiche) e il desiderio di una trasformazione in una direzione socialista della società e dei rapporti di classe.
Il merito di Carmen Pellegrino, che non ha vissuto da protagonista quel momento, è quello di saper far combaciare gli eventi del ‘68 vissuto e combattuto a Napoli con gli eventi della Contestazione in Italia.
Come scrive Giovanni De Luna nella prefazione del libro, “quello che il libro ci restituisce è il senso di una straordinaria uniformità con le altre esperienze e con gli altri luoghi, esaltando tuttavia alcune specificità che appartengono in esclusiva ai caratteri originari di quella città”.
Una piccolissima pecca del libro è la mancanza di immagini e di fonti iconografiche. Perché il 68 è bello anche da vedere, è bello vedere le immagini di cortei affollatissimi piuttosto che l’immagine degli sgomberi delle facoltà occupate o degli scontri nella piazze fra studenti, operai e polizia.
Anche perché la Contestazione è entrata nell’immaginario collettivo grazie all’immagine che ne hanno dato molti fotografi come Luciano Ferrara o registi come Elio Petri
Chiusa questa parentesi, va dato atto a Carmen pellegrino di aver svolto un’accurata indagine ed un’ottima ricerca sul biennio forse più importante dell’Italia Repubblicana e sul movimento che, secondo la rivista Time, è stato “il rasoio che ha separato per sempre il passato dal presente”.
Per info: http://www.angelicaeditore.it/bookdetails.asp?Chiave=19&