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Amare, Volare, Sposare. Il Napoli Made in Pride 2012. – di Joseph Briska

Neppure Caronte ha fermato il Napoli Pride.

Puntuali, alle sedici del trenta giugno, a piazza Cavour, prontissime mani-festare si sono incontrate tantissime persone.

Il corteo ha attraversato il cuore di Napoli, nella sua ZTL, guidati  anche quest’anno dal sindaco Luigi De Magistris, dal presidente di I Ken Carlo Cremona, da Vladimir Luxuria e dalla madrina dell’anno, Ornella Muti.

Persone di ogni età, etero e gay, famiglie hanno preso parte a questa grande festa, proseguita fino al lungomare, passando per via Toledo e piazza del Plebiscito.

Perché di una festa si tratta.

L’allegria, il calore umano, i mille colori, l’ironia, molta provocazione e tanta musica per vincere alla luce del sole il pregiudizio contro l’omosessualità, per il riconoscimento di diritti dei quali lo Stato ci priva inspiegabilmente.

Un simpatico e coloratissimo manifesto recitava “Tremate, tremate, le checche son tornate”: perché l’(auto)ironia e la provocazione sono alcuni tra gli ingredienti di questa manifestazione.

Una grande esperienza civica, di amore e rispetto, emozionante come sempre (per me è il quarto pride). E vi parteciperò ancora ed ancora, fino a quando lo Stato non si accorgerà di una moltitudine (ma il discorso varrebbe anche per il diritto di uno solo) di cittadini che meritano il riconoscimento di diritti ormai già condivisi da buona parte del mondo.

L’amore non conosce diversità. La legge non dovrebbe conoscerne.

Anch’io voglio Amare, Volare, Sposare.

Photo © Joseph Briska

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