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La bicicletta ‘critica’ – il trend virtuoso in una Napoli che vuole sembrare europea.

 La questione bicicletta napoletana… una via di consapevolezza urbana (rime included).

C’è un blog cool che sistema la bicicletta tra i dieci irrinunciabili accessori di un finto intellettuale. È lapalissiano che il finto tenti di emulare il vero ma è altrettanto evidente che la bicicletta sia oramai di moda, quella moda che fa di necessità virtù. Mai si erano viste a Napoli sfrecciare tante bici in salita ed in discesa, sullo sgarrupatissimo lastricato del centro storico, nemmeno nelle domeniche ecologiche degli anni scorsi il lungomare era così meta di ciclisti e cultori del wellness.

Inevitabilmente, quando una città vuole diventare ciclabile e rimanere trafficabile, si apre la questione della sicurezza ma anche delle esigenze elementari delle varie tipologie di ruote. La giunta De Magistris fin dal suo insediamento ha mostrato che genere di lavata di faccia volesse dare alla città a proposito di bici. Più volte si è visto il primo cittadino raggiungere il posto di lavoro in bicicletta lanciando un duplice, ma ai più accorti anche triplice e quadruplice, segnale: non approfittiamo delle auto blu e valorizziamo tutti i benefit della bicicletta.

Già perché i benefit della bicicletta sono davvero ineguagliabili: non inquina né l’aria né lo sguardo ne’ le orecchie, non costa nulla paragonata a qualsiasi altro mezzo di trasporto, fa bene alla salute e in principal modo al cuore, non congestiona il traffico, non invoglia al furto e non ingenera un grande mercato del rubato (sebbene un notissimo film neorealista ci insegni che anche la bici possa essere un dramma in questo senso e in queste condizioni sociali), non rovina le strade, non istiga la violenza e le truffe assicurative, e una città piena di bicicletta ha un aspetto civile e sereno, nordeuropeo in una parola.

Nonostante tutte queste evidenze, a Napoli, ma non solo, la bicicletta è un problema. Ma il napoletano è tenace e creativo, ci sono state diverse pedalate di gruppo, richieste esplicite. In primis c’è bisogno di sicurezza. Poi di griglie dove sistemare le bici. Poi di più attenzione dagli automobilisti. Non sono invece necessarie le buche e i dissesti del manto stradale, quelli non li vuole in verità proprio nessuno, a cominciare chi di altro tipo di due ruote si serve.

Insomma il movimento intorno e non solo sopra alla bici ha portato però a dei risultati: una lunga striscia, guarda caso arancione, e non del tutto impeccabile, si propone di diventare una delle più lunghe piste ciclabili. Parte da Bagnoli e già ha sollevato varie critiche e dibattiti. Chi la accusa di essere stata fatta senza riparare il marciapiede, chi sostiene che quello per l’appunto sia un marciapiede, chi avanza addirittura l’ipotesi che sia poco o punto necessaria. Sono comparse alcune griglie in alcuni punti della città e sono state avviate delle attività per il noleggio di biciclette elettriche e non.

Ma veniamo alla notizia: il 4 luglio, festa dell’indipendenza del ciclista, ci sarà una grande mobilitazione di pedalatori. Con questo flash mob ci si propone una sana mossa di marketing, perché un’esigenza fondamentale per chi va in bici è poterla trasportare: l’amministrazione comunale napoletana, non in linea fino in fondo con le sue intenzioni, però non permette di trasportare la bicicletta in metropolitana durante le ore del giorno, ma solo dalle sei alle sette del mattino e dopo le otto di sera. “Quest’azione vuole essere propositiva perché ci piace prendere ad esempio quelle realtà europee dove la bici, come mezzo eco-sostenibile, è privilegiata rispetto agli altri mezzi di trasporto e quindi deve poter avere libero accesso in Metropolitana, SEMPRE”, si legge nel comunicato che inizia così: “Bikers, riuniamoci ad una fermata della Linea 1 ed entriamo uno alla volta a distanza di qualche secondo. Inevitabilmente creeremo un po’ di affollamento ai tornelli. Questo “fastidio” dovrà durare solo 10-15 minuti non di più” il tempo necessario per attendere che si facciano le 20.00 e poter prendere da regolarmente la prima metro disponibile per chi viaggia in bicicletta. In realtà con un0azione del genere si richiede implicitamente alle metropolitane di funzionare meglio e di alzare la frequenza dei treni… insomma un uso della bicicletta che fa bene anche a chi va a piedi.

Per approfondimenti di parte: gugolate Ciclofficina Massimo Troisi.

Nelle foto: la manifestazione ‘A Critichella (tenutasi all’inizio del mese scorso in città per promuovere una città ciclabile e più vivibile) e la pista ciclabile in questione.

 

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