Marco Bellocchio, Toni Servillo, Italo Moscati e Francesca Maresca a Sorrento per una serata di alto valore culturale
[c.s.] – Sorrento, 31 Ottobre 2023 – Sarà uno degli hotel più monumentali e prestigiosi di Sorrento, il Bellevue Syrene di Piazza della Vittoria, a fare da sfondo sabato 18 novembre alla serata di gala per la consegna del Premio Torquato Tasso 2023 al regista cinematografico piacentino Marco Bellocchio, un gigante della Settima Arte che agli appassionati di cinema si presenta praticamente da solo.
Figura di spicco internazionale reduce dal recente successo di pubblico e critica di Rapito (duro atto d’accuso contro l’intolleranza del potere religioso ambientato nella Roma di metà ‘800 e ruotante intorno al caso di Edgardo Mortara), artista complesso e proteiforme, regista e sceneggiatore cinematografico, pittore e principale animatore del progetto Bobbio Cinema, Bellocchio attraversa la settima arte da sessant’anni: dall’exploit giovanile da enfant terrible de I Pugni in tasca (1965), vero e proprio culto della generazione cinefila post-neorealista, al cinema politico in presa diretta sul ’68 (La Cina è vicina, Discutiamo, discutiamo), dai poco astratti furori scagliati contro le aporie delle Istituzioni (Nel nome del padre, Marcia trionfale, L’ora di religione), ai ripieghi intimistici e al cinema di matrice psicanalitica, individuale e collettiva (Salto nel vuoto, Gli occhi, la bocca, La condanna, Il sogno della farfalla, ma anche il recente – straordinario – Marx può aspettare), giungendo all’esplorazione coraggiosamente poetica dei traumi della Nazione (il ‘caso Moro’ di Buongiorno, notte e il recentissimo serial Esterno, notte), l’opera del Maestro di Bobbio ha anche saputo attraversare gli umori controversi dell’epoca controriformistica in cui il Tasso visse, con lavori enigmatici e visionari come La Visione del Sabba (1988) e Sangue del mio sangue (2015).
A consegnare il premio sarà l’illustre premiato dell’anno scorso, Toni Servillo, peraltro interprete per Bellocchio di Bella Addormentata (2012), il quale, per l’occasione, interpreterà brani da Tasso e dal volume L’utilità dell’inutile, celebre elogio della conoscenza gratuita e disinteressata scritto da Nuccio Ordine, un grande amico dell’Istituto Tasso e co-promotore del Premio, recentemente e prematuramente scomparso, per anni docente di letteratura italiana all’Università della “sua” Calabria ed esperto mondiale di letteratura rinascimentale.
A moderare l’incontro sarà invece un’altra prestigiosa figura, Italo Moscati, giornalista, scrittore, regista e critico teatrale, cinematografico e televisivo, amico di vecchia data del regista piacentino, che segue fin dal fulminante esordio: Moscati peraltro è stato testimone attento e partecipe di quegli anni caldi (memorabile un suo volume su Pasolini, il suo Teorema e la contestata Mostra del Cinema di Venezia del 1968), ha documentato con i suoi saggi l’attività di alcuni dei nostri maggiori cineasti e attori (De Sica, Fellini, Pasolini, De Filippo, Scola, Hitchcock, Sorrentino, Garbo, Magnani, Sordi), oltre ad aver lavorato per tanti anni in RAI come regista e sceneggiatore di programmi e servizi culturali fin dalla metà degli anni ’60 ed essere stato il co-sceneggiatore fidato di molti lavori per il cinema di Liliana Cavani (I cannibali, Il portiere di notte, Milarepa, Al di là del bene e del male, Dove siete? Io sono qui), nonché dell’ultimo, curioso Squitieri in salsa sci-fi (L’altro Adamo, 2014). Un grande intellettuale di cui si è perduto lo stampo, che impreziosisce ulteriormente il già ricco parterre di ospiti del Premio coordinato da Luciano Russo, infaticabile presidente dell’Istituto di Cultura “Torquato Tasso” di Sorrento.
Dulcis in fundo, ospite canoro della serata sarà la “Voce” di Sorrento, Francesca Maresca, che per l’occasione interpreterà – accompagnata al pianoforte dal M° Raffaele Mormile – due magnifici omaggi al Tasso e alla sua terra d’origine: l’aria Lascia ch’io pianga tratta dal Rinaldo (1711) di Georg Friedrich Handel – ispirato a personaggi e temi della Liberata – e Torna a Surriento, un grande classico del repertorio tradizionale partenopeo, di cui la Maresca è interprete sensibile e raffinata.