[c.s.] Sorrento, 7 aprile 2023 – L’Istituto di Cultura “Torquato Tasso” di Sorrento, che celebra quest’anno il proprio centenario, ha deciso di assegnare il premio che porta il nome del grande poeta al regista piacentino Marco Bellocchio, “maestro indiscusso e pluripremiato del nostro cinema e di grande respiro internazionale”, come si legge nelle dichiarazioni del Presidente dell’Istituto, Luciano Russo, coadiuvato nella decisione dalla commissione composta dai membri Nuccio Ordine, Luigi Pane, Vincenzo Sorrentino e Pietro Venanzio.
Artista complesso e proteiforme, regista e sceneggiatore cinematografico, pittore e principale animatore del progetto Bobbio Cinema, Bellocchio attraversa la settima arte da sessant’anni: dall’exploit giovanile da enfant terrible de I Pugni in tasca (1965), vero e proprio culto della generazione cinefila post-neorealista, al cinema politico in presa diretta sul ’68 (La Cina è vicina, Discutiamo, discutiamo), dai poco astratti furori scagliati contro le aporie delle Istituzioni (Nel nome del padre, Marcia trionfale, L’ora di religione), ai ripieghi intimistici e al cinema di matrice psicanalitica, individuale e collettiva (Salto nel vuoto, Gli occhi, la bocca, La condanna, Il sogno della farfalla, ma anche il recente – straordinario – Marx può aspettare), giungendo all’esplorazione coraggiosamente poetica dei traumi della Nazione (il ‘caso Moro’ di Buongiorno, notte e il recentissimo serial Esterno, notte), l’opera del Maestro di Bobbio ha anche saputo attraversare gli umori controversi dell’epoca controriformistica in cui il Tasso visse, con lavori enigmatici e visionari come La Visione del Sabba (1988) e Sangue del mio sangue (2015).
Il premio verrà consegnato al regista il prossimo novembre (in sede ancora da definire) dalle mani del precedente illustre premiato, Toni Servillo, peraltro tra gli interpreti di Bella Addormentata (2012), il film che Bellocchio ha realizzato ispirandosi al caso di Eluana Englaro.
Photo: Marco Bellocchio a Venezia per Bella Addormentata, tra le interpreti Isabelle Huppert e Alba Rohrwacher (©Michela Iaccarino).